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Gazzettino – Mira, “Il Giudice di Pace deve restare”

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

20

apr

2013

MIRA Mattia Donadel in disaccordo con il sindaco: «È un servizio importante»

Gottardo: «Se Maniero dice no dovrà assumersene le responsabilità»

SCONTRO – Il destino del Giudice di Pace infiamma il dibattito politico a Mira e Dolo

«Una soluzione sul Giudice di Pace si può trovare e non è detto che debba rimanere per forza a Dolo».

Mattia Donadel capogruppo della civica Mira Fuori del Comune interviene sulla polemica attorno al mantenimento del Giudice di pace. Secondo il sindaco di Mira Alvise Maniero i costi del mantenimento, per Mira, sarebbero troppo impegnativi e sembra intenzionato a defilarsi dall’accordo che vede invece gli altri sindaci della Riviera compatti nel mantenimento del giudice di pace a Dolo, e disposti a compartecipare alle spese. Dopo le dure critiche dal sindaco di Dolo Maddalena Gottardo al voltafaccia di Maniero. «Se decide di dire no al Giudice di Pace – ha sottolineato la Gottardo – i cittadini della Riviera saranno costretti a rivolgersi a Rialto (Venezia) per veder riconosciuti i loro diritti. Se sarà così Maniero deve assumersi tutte le responsabilità politiche di questa scelta». Donadel invece è convinto che una soluzione «di mediazione» si possa trovare.

«L’importanza del mantenimento del Giudice di Pace in Riviera del Brenta è innegabile – afferma Donadel – ed è un servizio importante per i cittadini, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale. I tagli operati dal Governo Monti impongono ai Comuni di farsi carico di ulteriori servizi senza mettere a loro disposizione né risorse, né allentamenti rispetto ai vincoli di bilancio imposti. Nonostante queste difficoltà è possibile trovare una soluzione».

E qui la proposta che probabilmente non piacerà certo a Dolo. «Non sta scritto da nessuna parte – afferma Donadel – che il Giudice di Pace debba rimanere a Dolo. Per esempio: i 60.000 euro di affitto e utenze costituiscono il 40% delle spese; costi sicuramente comprimibili e non di poco se si rimettono in discussione la sede attuale del Giudice di Pace, i termini di locazione, la gestione delle spese correnti del servizio. Ma per risolvere il problema è necessario che tutte le forze politiche e le amministrazioni coinvolte siano disponibili a lavorare di comune accordo nell’interesse dei cittadini».

Luisa Giantin

 

 

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