Gazzettino – Ecomafie, crescono i reati in Veneto
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18
giu
2013
ROMA – Presentato da Legambiente il rapporto sull’illegalità ambientale nelle regioni italiane
ROMA – Un fatturato di 16,7 miliardi di euro, 34.120 reati accertati, 28.132 persone denunciate, 8.286 sequestri. E come se non bastasse, aumenta il numero dei clan criminali che si spartiscono la torta, passando da 296 a 302, e quadruplicano i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose che passano da 6 a 25, salgono gli incendi boschivi, cresce l’incidenza dell’abusivismo edilizio e soprattutto la piaga della corruzione con il raddoppio delle denunce e degli arresti. È una fotografia impietosa quella scattata dal ventesimo rapporto sull’illegalità ambientale “Ecomafia 2013″ realizzato da Legambiente con il contributo delle Forze dell’Ordine.
Il 45,7% dei reati è concentrato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa: Campania, Sicilia, Calabria e Puglia. La leadership tra le regioni del nord tocca alla Lombardia, mentre in Trentino Alto Adige gli illeciti sono quasi triplicati. Da segnalare anche l’incremento degli illeciti accertati in Veneto, con un +18.9 per cento. Il Veneto è all’undicesimo posto con 995 infrazioni accertate, pari al 2.9 per cento del totale, 939 persone denunciate, una arrestata e 196 sequestri. Il Friuli Venezia Giulia è al 16. posto con 769 infrazioni, pari al 2.3 per cento del totale, 628 persone denunciate e 282 sequestri.