Nuova Venezia – Rifiuti e malaffare, Venezia prima.
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21
giu
2013
I dati del “Rapporto ecomafie 2013” di Legambiente: la fotografia nella regione
La provincia di Venezia capofila nel Veneto del malaffare dei rifiuti. È quanto emerso dai dati che sono stati illustrati ieri pomeriggio nel Municipio di via Palazzo, nel corso della presentazione del “Rapporto ecomafie 2013”, organizzata da Comune e Provincia in collaborazione con Legambiente. Secondo i dati delle forze dell’ordine elaborati dall’associazione ambientalista, nel 2012 Venezia si è classificata al primo posto nella triste classifica delle province venete sui reati riguardanti il ciclo dei rifiuti. Nel Veneziano infatti sono state accertate 57 infrazioni, sono state denunciate 69 persone e sono stati effettuati 26 sequestri. Al secondo posto troviamo Treviso con 35 infrazioni, 21 persone denunciate e otto sequestri. Dopo, Vicenza, Verona e Rovigo, Padova è sesta con 14 infrazioni, 22 persone denunciate e tre sequestri. In coda Belluno con 7 infrazioni, 14 persone denunciate e 3 sequestri. I dati provinciali vanno inquadrati in un totale regionale di 169 infrazioni, 182 persone denunciate e 58 sequestri. La nostra regione a livello nazionale si colloca all’undicesimo posto nella classifica degli illeciti ambientali accertati dalle forze dell’ordine con un incremento dell’18,9%. Il coordinatore nazionale dell’osservatorio nazionale sulle ecomafie di Legambiente, Antonio Pergolizzi, ha spiegato come i traffici dei rifiuti siano cambiati negli ultimi tempi:
«Prima le mafie usavano smaltire in modo illecito i rifiuti con la creazione di discariche abusive. Oggi, invece, i responsabili del malaffare riescono a immettere nel circuito del riciclo dei rifiuti materiali che non sarebbero riciclabili. Così riescono a risparmiare le spese per lo smaltimento e a speculare sui rifiuti che vengono venduti e riutilizzati».
«Le ecomafie prosperano», ha aggiunto l’assessore comunale Gianfranco Bettin, «grazie alla diffusione della corruzione».
«Tutti a parole», ha aggiunto l’assessore provinciale Paolo Dalla Vecchia, «condannano le ecomafie ma pochi nei fatti. Bisogna isolare i funzionari pubblici ignavi che voltano la testa dall’altra parte».
Michele Bugliari