Nuova Venezia – Mira ricorre al Tar contro Alles
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28
lug
2013
La giunta in tribunale a sostegno della richiesta di Venezia di fermare il progetto
MIRA – Il Comune di Mira si costituisce in giudizio davanti al Tar contro la Regione per fermare il progetto di revamping dell’impianto di Marghera per rifiuti speciali e pericolosi. La decisione è stata presa con una delibera di giunta, con cui il Comune di Mira ha formalizzato la decisione di sostenere ad adiuvandum il ricorso al Tar del Comune di Venezia contro la Regione. Sulla questione si era già espresso all’unanimità il Consiglio comunale nella seduta del 26 giugno scorso, approvando un ordine del giorno in cui si ribadiva la netta contrarietà alla decisione della Regione giudicata “grave e pericolosa per la salute dei cittadini e dei lavoratori della zona industriale, nonché dannosa per il territorio e l’ambiente, e in aperto contrasto con la prospettiva della bonifica delle aree inquinate, della riconversione dei cicli produttivi inquinanti e del rilancio produttivo del polo di Porto Marghera con attività pulite, ecologicamente compatibili e sostenibili”.
Nel condividere la decisione della giunta di Venezia di opporsi anche legalmente alla delibera regionale, il Consiglio aveva dato mandato al sindaco e alla giunta di sostenere ogni iniziativa, manifestazione o presidio a difesa del territorio e dell’ambiente e in contrasto con la scelta della Regione, compreso il ricorso al Tar.
«Con la deliberazione della giunta» dichiara l’assessore all’Ecologia Maria Grazia Sanginiti «abbiamo dato concreta attuazione alla volontà espressa dal Consiglio, condividendone fino in fondo le preoccupazioni per la sicurezza dei lavoratori, la salute dei cittadini e la tutela ambientale del territorio. La scelta di autorizzare nuovi stoccaggi di rifiuti speciali e pericolosi provenienti da tutta Italia, va nella direzione opposta a quella faticosamente avviata in questi mesi per riportare a Marghera, e nelle zone adiacenti, quella qualità ambientale che era finora stata ampiamente trascurata e che è invece un pieno diritto dei cittadini residenti e di chi ci lavora».
Alessandro Abbadir