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Celentano continua la sua crociata: «Raccogliete cartoncini gialli e rossi e lasciateli cadere in città»

VENEZIA. «Raccogliete cartoncini rossi e gialli. Scriveteci sopra una frase di protesta con il vostro nome, come si fa con i bigliettini d’amore. E quando passa la nave lasciateli cadere su tutta la città».

Adriano Celentano insiste e invita i veneziani a ribellarsi contro le grandi navi. Da giorni sul Fatto Quotidiano il Molleggiato dà fiato alla polemica contro il passaggio delle grandi navi in laguna. Nei giorni scorsi se l’era presa con il presidente della Regione Luca Zaia e il sindaco Giorgio Orsoni («Volete uccidere la laguna»), poi con il presidente dell’Autorità Portuale Paolo Costa. «Forse per lui non è importante stare bene di salute», scrive, «ma è importante che i turisti arrivino in massa come scarafaggi e dagli alti balconi di quei mezzi sputa-veleno si divertano a guardare la città dall’alto». «L’inquinamento», insiste Celentano, «è uno degli effetti delle grandi navi che i media nazionali trascurano. Eppure, secondo i dati una nave inquina come 14 mila auto. La lobby della croceristica è disposta a tutto pur di non rinunciare ai guadagni per pochi a scapito della città».

Polemica salutata con favore dal Comitato Grandi Navi, che da anni si batte contro i rischi alla salute e all’ambiente portati dalle grandi navi in laguna. Il Comune non entra nella polemica. E il vicesindaco Sandro Simionato ricorda che «il Comune è impegnato nella ricerca di alternative al passaggio delle grandi navi davanti a San Marco».

La tesi suggerita da Ca’ Farsetti è quella di spostare l’arrivo della navi a Marghera. Non piace ai comitati («In questo modo si allontanano solo di un chilometro, il danno ambientale e le polveri sottili restano») e nemmeno al Porto. «Non è possibile, ci sono già le navi commerciali», obietta Costa fin dal primo giorno. Il progetto che va avanti è dunque proprio quello elaborato dall’Autorità portuale e consegnato al ministro Lupi. Lo scavo di un nuovo canale, il Contorta Sant’Angelo, nel cuore della laguna sud. Consentirebbe di far arrivare le navi in Marittima passando dalla bocca di porto di Malamocco e non più dal Lido. Secondo gli ambientalisti si tratterebbe di una ferita alla laguna.

«Causerebbe la perdita dei sedimenti, soluzione peggiore del male», dice l’idraulico Luigi D’Alpaos, uno dei massimi esperti di idrodinamiche lagunari. In pista anche la proposta della «tangenziale» dietro la Giudecca, proposta dal parlamentare di Scelta Civica Enrico Zanetti. Anche qui, soluzione interessante ma dagli impatti da valutare per lo scavo di un nuovo canale profondo in laguna sud. La polemica non si placa. Tra gli operatori del porto e le categorie economiche c’è anche chi le navi le vuole lasciare dove sono. (a.v.)

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