Gazzettino – Noale / Salzano. Cosmo, la Regione contro l’ampliamento
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
20
set
2013
NOALE – Mozione all’unanimità in Consiglio contro l’impianto di trattamento di rifiuti speciali
Punto e a capo? Il Consiglio regionale ieri ha approvato all’unanimità una mozione con cui si impegna la Giunta a sospendere e rivedere l’autorizzazione al progetto di aggiornamento tecnologico dell’impianto di gestione rifiuti Cosmo di via Mestrina a Noale.
Un’autorizzazione arrivata a febbraio scorso, la quale prospettava che i lavori che porteranno l’impianto a trattare fino a 153 tipi di sostanze (tra cui rifiuti tossici e non) sarebbero iniziati entro dodici mesi dalla pubblicazione della delibera di Palazzo Balbi.
Il problema sta nei tempi. Perché questo è un “no” pesante, di cui la Giunta Zaia dovrà tenere conto. Ma è comunque un “no” arrivato a mesi di distanza dall’approvazione del progetto. La mozione, presentata il 3 dicembre scorso con primo firmatario il consigliere Bruno Pigozzo (Pd) e l’appoggio di una decina di altri consiglieri, impegna anche la Giunta a «fare pressioni» sull’azienda perché trasferisca altrove la nuova attività, «allo scopo di tutelare un’area ad alto rischio idraulico salvaguardando la salute e la qualità della vita di oltre un centinaio di famiglie».
Lo stabilimento, infatti, sorge vicino al Marzenego e al Draganziolo. Il progetto, avversato da comitati e residenti che temono per la loro salute, aveva ottenuto l’approvazione della commissione Via con l’astensione della Provincia e il voto contrario del Comune di Salzano. A far propendere verso il sì il Comune di Noale, la richiesta poi accettata, di inserire un sistema automatico di controllo dei camini 24 ore su 24.
«Il progetto autorizzato – spiega il documento approvato dal Consiglio – non rispetta i principi del piano regionale rifiuti, mette a rischio l’equilibrio idrogeologico dell’area e comporta l’emissione in atmosfera di due chili e mezzo di polveri l’ora e di 7 chilogrammi di ossidi di azoto che andrebbero a sommarsi a quelli prodotti giornalmente dall’impianto di cogenerazione».
Gabriele Vattolo