Gazzettino – Assalto a colpi di zappa contro Veneto City.
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13
ott
2013
PIANIGA – Manifestazione ieri mattina nell’area dove sorgerà la torre da 80 metri
Colpi di zappa contro Veneto City
«La terra è un bene comune, vogliono distruggerla per creare un mostro»
I manifestanti hanno vangato il terreno e seminato il grano
Occupazione temporanea e pacifica di una cinquantina di persone ieri mattina di un fazzoletto di terreno in via Cainello 11, dove dovrebbe sorgere la torre di 80 metri del progetto di Veneto City. Una dimostrazione denominata “Seminiamoli” voluta dal comitato Opzione Zero a cui hanno aderito anche “No Grandi Navi”, l’assemblea contro il Rischio chimico di Marghera e le associazioni Mani Tese, Mira 2030, Legambiente Riviera, Movimento per la decrescita felice, piccole aziende del mondo agricolo come la Rete Veneziana di Genuino Clandestino ed i coltivatori ortofrutticoli di Feltre.
Bandiere, striscioni dal titolo chiaro. «Veneto City: tanto fumo poco arrosto», «Chi semina strade raccoglie traffico», »Sotto la neve pane, sotto il cemento fame».
Armati di vanga ed arnesi agricoli, i manifestanti hanno diserbato il campo, vangato e seminato il grano, poi sono stati sistemati spaventapasseri e striscioni.
Rebecca Rovoletto di Opzione Zero ha commentato: «Una dimostrazione che serve anche per renderci conto delle dimensioni dello spazio che dovrebbe occupare Veneto City. Rivendichiamo la terra intesa come bene comune. Veneto City significa la distruzione di oltre 1 milione di metri quadrati di terreno agricolo».
Il presidente Mattia Donadel ha aggiunto: «In questa zona, dopo la vendita a Veneto City, c’è il degrado e più passa il tempo e peggio sarà. Con la crisi si torna a lavorare la terra ma se ce la tolgono producono solo effetti devastanti».
Presente anche Aldo Zevi del Movimento per la Decrescita Felice di Padova: «Siamo qui per solidarietà e per la difesa del territorio».
Alfio Pieretti di Mira 2030: «In dieci anni sono sparite due regioni italiane per la cementificazione selvaggia. Siamo qui a protestare per il futuro dei nostri figli».
Stefano Giorgietti di Mani Tese: «Noi difendiamo gli stili di vita. Un tempo ci dedicavamo alla difesa dei territori del terzo mondo ora dobbiamo pensare anche ai territori di casa nostra. La terra va difesa dalla speculazione edilizia».
Lino Perini