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sull’alimentazione da terra in Marittima

«Il presidente Zaia non è informato. Non esiste alcuna rete in Marittima per l’alimentazione da terra».

Il comitato «No Grandi navi» replica al presidente della Regione che il giorno dell’inaugurazione del Mose aveva sostenuto davanti al ministro Lupi la scelta di lasciare le grandi navi in Marittima.

«Lì c’è la possibilità di rifornire le navi di energia da terra e potrebbero spegnere i motori», aveva detto il presidente.

«Forse Zaia confonde le navi con lo yacht Carynthia II ormeggiato a Santa Marta», replica il comitato, «perché in questo momento non esiste alcuna possibilità di rifornimento da terra. L’unico progetto di cold ironingper la banchina Tagliamento (costo 20 milioni di euro, un anno e mezzo di lavori) era stato presentato lo scorso anno da Vtp all’Autorità portuale. Ma non se ne è fatto nulla».

Eppure proprio il Porto aveva annunciato, più volte, l’imminenza della svolta. Carburanti più «puliti», con meno zolfo, e alimentazione da terra. In modo da tenere spenti i motori, oggi in funzione anche quando la nave è ormeggiata in banchina. Una delle cause di inquinamento che i comitati denunciano da anni. Emissioni di zolfo e di polveri sottili che rendono il centro storico, dove non esiste traffico automobilistico, quasi più inquinato della terraferma.

Altro problema sono i radar. «Alla Giudecca quando passa la grande nave televisioni e telefonini non funzionano. Le emissioni dei radar, sempre in funzione, sono dannose per la salute».

A questo si aggiungono i problemi di erosione della laguna, 140 mila tonnellate di cause spostate improvvisamente al loro passaggio. Ecco allora la ricerca di alternative. Il ministro Lupi ha promesso che il decreto Clini-Passera sarà applicato. La decisione è attesa entro ottobre.

(a.v.)

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