Nuova Venezia – Venezia. Coro di critiche al progetto di Veniceland.
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nov
2013
Italia Nostra: «No a città parco divertimenti».
Miozzi (consumatori): «Terrificante, stile Halloween».
VENEZIA «Imbarazzante», «agghiacciante», «terrificante»: Italia Nostra e Movimento Consumatori ad alzo zero contro il progetto della Zamperla Spa (consulente, Ca’ Foscari) per realizzare nella demaniale ex isola dell’inceneritore Sacca San Biagio un parco divertimenti, con montagne russe, ruota panoramica, teatro, la storia di Venezia in 4d, una barena.
«Che un progetto del genere lo proponga un privato, non stupisce», rileva la presidente di Italia Nostra Venezia, Lidia Fersuoch, «e nemmeno che se ne faccia promotore Ca’ Foscari: la percezione della città è questa ormai. Rincuora che almeno sindaco, soprintendente abbiano espresso perplessità».
«Alle scolaresche cosa si offrirà? Con una Venezia più comoda e divertente di quella vera», boccia il progetto Fersuoch, «perché andare a vedere le ultime barene in via di scomparsa per erosione che nessuno frena, o inseguire le tracce di Lepanto a S. Maria Formosa, S. Iseppo o al Ducale?».
E una critica diretta all’ateneo: «Il rettore ha detto che il parco può fornire occupazione ai neo laureati. Quali? I soliti: osti, albergatori, bottegai di chincaglierie e ora animatori. Mestieri dignitosi se scelti consapevolmente e non obbligati dalla mancanza di alternative. Porti un contributo memorabile, indirizzando i suoi studenti allo studio dell’unico grande problema di Venezia: la mancanza di un’economia alternativa alla monocultura turistica».
E ce n’è anche per Ca’ Farsetti: «I milioni spesi dal Comune per l’inutile “ponte di debole Costituzione” si sarebbero potuti spendere bene per dotare Sacca Fisola di un parco urbano».
«Veniceland? Una proposta in stile Halloween: terrificante per Venezia, ma coerente con la strada che ha imboccato la città», commenta il presidente del Movimento Consumatori, Lorenzo Miozzi, «un luna park in centro storico è una proposta perfettamente in linea con la strada intrapresa dalla classe dirigente veneziana e per questo risulta stucchevole: la città si interroghi come mai a qualcuno viene in mente di fare proposte di questo genere. Evidentemente la politica veneziana ha sbagliato tutto, quanto a gestione del turismo e residenzialità. Non mi meraviglierei se qualcuno volesse costruire in qualche isola un grattacielo stile Abu Dhabi».
(r.d.r.)