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Nuova Venezia – Mose. Consorzio, si indaga sugli intrecci

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

16

nov

2013

Caccia: «Non hanno spiegato come sono stati spesi 600 milioni di oneri»

Far luce sugli intrecci societari. Ma anche sui collaudi del Magistrato alle Acque, sui prezzi, sulle responsabilità delle passate gestioni e della società, dei tanti funzionari e politici che hanno dato il via libera al progetto Mose nei suoi vari passaggi. Arrivando presto a un confronto pubblico, come richiedono da tempo i comitati, sul funzionamento del sistema Mose.

La commissione speciale sulla Mantovani ha fornito l’altro giorno molti spunti di approfondimento su una vicenda, quella della salvaguardia, oggi sotto la lente della Finanza e della magistratura

«Non hanno chiarito come sono stati spesi i circa 600 milioni di euro di oneri del concessionario», scrive il consigliere Beppe Caccia in una interrogazione presentata al sindaco Giorgio Orsoni, «cioè il 12 per cento che la legge assegna al Consorzio Venezia Nuova su ogni lavoro. Su quasi sei miliardi di euro fanno, appunto, 600 milioni. Non ci hanno nemmeno spiegato perché tutto è sempre stato fatto senza gare, spendendo molto di più di quanto potevano costare lavori messi in gara».

Ieri il convitato di pietra era Piergiorgio Baita, l’ex presidente della Mantovani finito in carcere nel febbraio scorso per evasione fiscale e ora sul punto di patteggiare per uscire dall’inchiesta. Che adesso va avanti, e punta a stabilire responsabilità precise anche a livelli alti. Possibile che Baita abbia fatto tutto da solo? L’ingegnere tuttofare non era nemmeno noto per mantenere un tenore di vita molto alto. Dunque, a chi dava i soldi accantonati? E per quale motivo?

«Sembra difficile credere», diceva ieri qualche consigliere, «che l’ingegnere abbia fatto davvero tutto da solo».

Due piani di indagine, dunque. Quello giudiziario, per verificare se ci siano state responsabilità dei presidenti del Magistrato alle Acque, che approvavano i progetti e assegnavano i collaudi. Oppure della struttura del Consorzio e dei suoi numerosi consulenti. Inchiesta – e indagine amministrativa – ad ampio raggio. Mentre i lavori del Mose vanno avanti e sono stati di recente rifinanziati dal Cipe nuove sorprese potrebbero arrivare a breve.

(a.v.)

 

 

IN SALVAGUARDIA IL 28 NOVEMBRE

Otto chilometri di massi in laguna centrale

Il progetto del Magistrato alle Acque per il canale dei Petroli contestato dagli ambientalisti

Sette chilometri e mezzo di scogliere per arginare il canale dei Petroli con una barriera larga fino a 26 metri. E con casse di colmata da un milione di metri cubi di fanghi, barene «traslate» con quasi cinque milioni di metri cubi di fanghi. Il progetto, elaborato dallo studio Rinaldo per il Magistrato alle Acque, è già stato presentato in commissione di Salvaguardia e andrà in discussione il 28 novembre.

Gli ambientalisti annunciano battaglia. Dicono che va contro le leggi vigenti ed è fatto per dividere la laguna e far passare le grandi navi ad alta velocità, e per contenere l’enorme quantità di fanghi scavati per il nuovo canale Contorta Sant’Angelo, che l’Autorità portuale vuole realizzare.

Una delle ipotesi di cui si sta discutendo. Che adesso attende però di essere esaminata dalla commissione Via (Valutazione di Impatto ambientale) nazionale. Nella riunione romana del 5 novembre si è avuto uno scontro tra il ministro per l’Ambiente Andrea Orlando (Pd) e il presidente del Porto Paolo Costa. Che chiedeva di poter inserire il Contorta nella Legge Obiettivo. Dunque finanziato dal Cipe e avviato all’iter di approvazione.

Comune e ministero hanno chiesto invece che vengano comparate le varie soluzioni progettuali, senza escludere Marghera e le ipotesi di spostare le grandi navi fuori dalla laguna. «La scelta andrà fatta con trasparenza», dice il senatore del Pd Felice Casson.

Alberto Vitucci

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Costa Crociere: «Non lasciamo Venezia»

I vertici della compagnia presentano la futura ammiraglia (132 mila tonnellate). La più grande nave realizzata a Marghera

Costa Diadema, la futura ammiraglia di Costa Crociere in costruzione alla Fincantieri di Porto Marghera ha toccato ieri mattina per la prima volta il mare, anzi la laguna di Venezia. Il varo tecnico si è tenuto sotto la pioggia battente, con tanto di “battesimo” suggellato dalla madrina Franca Grasso– scelta attraverso selezioni che hanno coinvolto 12 mila ospiti a bordo delle navi Costa in crociera nel mar Mediterraneo che con al fianco tre damigelle (anche loro ospiti fedeli delle navi) ha infranto con successo la bottiglia di spumante sulla fiammante prua. Ci vorrà ancora un anno per allestire in banchina i lussuosi interni di questo gigante del mare da 132 mila tonnellate, capace di ospitare 6 mila persone tra crocieristi ed equipaggio. Solo il 30 ottobre dell’anno prossimo, data prevista per la consegna definitiva della nave, Costa Diadema potrà lasciare Venezia e prendere il mare per le prime crociere nel mar Tirreno, con scali a Savona, Marsiglia, Barcellona, Palma di Maiorca, Civitavecchia e La Spezia con visite a Roma e Firenze. Vista la stazza che supera ampiamente i limite massimo di 96 mila tonnellate di stazza lorda (previsto dal recente provvedimento del Governo) per le navi da crociera che dal 1 novembre del 2014, ma forse – come ha chiesto ieri l’amministratore delegato di Costa Crociere spa Michael Thamm – sarà spostato a dicembre a causa dei 30 mila passeggeri che hanno già prenotato una delle 11 crociere programmate da tempo dal gruppo Costa con partenza da Venezia. Solo quando sarà ultimato lo scavo del canale Contorta Sant’Angelo, Costa Diadema e le altre grandi navi da crociera messe al bando dal provvedimento del Governo, potranno tornare in laguna e arrivare in Stazione Marittima senza più passare per il bacino di San Marco. Intervenendo ieri mattina alla cerimonia di varo della nave, il presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, Paolo Costa, ha chiesto a tutte le compagnie marittime di «portare pazienza» e ha assicurato: «entro i due anni previsti sarà completato lo scavo del nuovo canale per le grandi navi e del primo tratto del canale Malamocco- Marghera per permettere in doppio senso di navigazione fino alla deviazione sul Contorta Sant’Angelo».

Paolo Costa ha poi aggiunto che in seguito, quando sarà realizzato il porto off-shore, 8 chilometri a largo di Malamocco, si «libereranno spazi nelle banchine commerciali di Porto Marghera» sui quali potranno trovare posto le grandi navi. Dal canto suo, Michael Thamm, amministratore delegato di Costa Crociere, ha detto di essere «tranquillo». «Non appena sarà pubblicato il decreto del Governo sulle Grandi navi a Venezia «prenderemo delle decisioni sulle nostre crociere che toccano Venezia». «Noi sentiamo di far parte di Venezia» ha aggiunto «amiamo questa città e penso che sarà possibile trovare una soluzione condivisa. Abbiamo navi più piccole come Deliziosa e Fascinosa e potrebbero essere usate loro su Venezia». E per rispettare l’ambiente e i cittadini veneziani, Thamm ha aggiunto che Diadema «abbatterà del 40 cento l’utilizzo del combustibile permettendo una minore quantità di emissioni di gas e polveri».

Gianni Favarato

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«Una spiaggia galleggiante»

«Comfort, gastronomia e intrattenimento saranno gli elementi distintivi di Costa Diadema» ha spiegato ieri il gruppo crocieristico «Le aree interne sono state studiate per essere più accoglienti e spaziose. Diadema offrirà grandi ambienti su più livelli, affacciati sul mare e collegati da percorsi dinamici per ricreare l’atmosfera di una vivace località balneare. Tra le tante novità presenti a bordo, gli invitanti spazi gastronomici e di degustazione, come la Vinoteca, la Birreria, il Teppanyaki giapponese, la pizzeria di Piazza Pizza e la Gelateria. Originalità e innovazione anche per il divertimento, con il Country Rock Club, dove poter ascoltare l’autentica musica rock, una Spa per benessere e relax a bordo e la Star Laser, una sala polifunzionale con giochi laser interattivi, come il Laser Maze, un labirinto laser dove sarà possibile divertirsi con gli amici. I patiti dello shopping avranno a disposizione la Piazza del Portobello Market, cuore di un’area di 1.100 mq di negozi. Per godersi il sole, il mare e gli splendidi panorami della navigazione, ci sarà una passeggiata esterna con cabanas e oltre 500 metri di “lungomare”.

 

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