Gazzettino – Sindaci mobilitati contro il Piano casa
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
22
nov
2013
VENETO – La settimana prossima è previsto in consiglio regionale il voto sulla nuova legge
La Lega ha dato il via libera, ma i Comuni non ci stanno
Il “partito” dei sindaci dice no: questo nuovo Piano Casa della Regione Veneto non va bene. Perché toglie quei pochi poteri rimasti ai municipi, interviene a gamba tesa sugli oneri di urbanizzazione, limita se non addirittura azzera la possibilità di intervento degli amministratori locali. In soldoni: a sentire i sindaci, il Piano Casa per estendere gli ampliamenti degli edifici presentato in giunta dall’assessore Marino Zorzato e licenziato lunedì scorso con qualche modifica dalla seconda commissione consiliare è una sorta di imposizione dall’alto, un tentativo di omogeneizzare il territorio senza tener conto delle specificità locali. Ed è curioso che l’alzata di scudi sia bipartisan. Il centrosinistra, ovviamente: Ivo Rossi ha convocato per domani a Padova un incontro con i colleghi sindaci Giorgio Orsoni di Venezia, Giovanni Manildo di Treviso, Achille Variati di Vicenza. E fin qui nulla di strano: il Pd, in commissione Urbanistica in Regione, ha votato contro il Piano Casa. Ma come la mettiamo con la Lega? Il presidente della commissione a Palazzo Ferro Fini è Andrea Bassi, leghista, veronese (e tosiano). E Bassi, con tutti i colleghi leghisti (anche se più di qualcuno con qualche maldipancia), ha approvato il provvedimento. Peccato che ai sindaci leghisti non piaccia. È di ieri un comunicato stampa della Segreteria nazionale (cioè veneta) della Lega in cui si “comunica” che quel Piano va cambiato. E, senza tanti giri di parole, si attaccano gli alleati del Pdl (al Ferro Fini il gruppo si chiama ancora così). Dichiarazione del responsabile nazionale Enti Locali della Lega, Ivano Faoro, nonché sindaco di Arsiè: «È chiaro l’intento degli alleati di forzare la mano per estromettere dal controllo del territorio i sindaci, da sempre baluardo della politica della Lega Nord, e l’assoluta incongruenza tra un denominato Piano Casa ed un piano invece che prevede ampliamento incontrollato delle zone industriali e dei capannoni. Diamo ai consiglieri regionali della Lega indicazione di votare secondo il chiaro indirizzo politico espresso dal partito». Cioè un no? E com’è che in commissione i leghisti hanno detto sì al Piano casa? E ha aggiunto Franco Zorzo, sindaco di Tombolo e viceresponsabile nazionale Enti Locali del Carroccio: «Qualsiasi Piano Casa o piano capannoni deve trovare l’accordo ed il via libera dei Comuni, dei sindaci e dei consigli comunali. Sono certo che il presidente Zaia e i consiglieri regionali della Lega dimostreranno ancora una volta di essere capaci di respingere ogni forma di lesione dei nostri principi federalisti difendendo il ruolo dei sindaci». Andrea Bassi minimizza: «Ci siamo già chiariti, è tutto a posto, quella presa di posizione dei sindaci è datata, risale ancora a settembre. Abbiamo fatto una riunione l’altro giorno: molte delle modifiche richieste sono già state apportate in commissione, resta ancora qualcosa da sistemaree e lo faremo in aula con gli emendamenti».
Per la cronaca: in commissione il Piano Casa ha avuto il sì di Pdl, Lega, Udc, Verso Nord, Idv si è astenuta, il Pd ha votato contro. Entro martedì devono essere depositati gli emendamenti. Poi ci saranno due giorni – mercoledì e giovedì – di discussione per arrivare al voto finale.