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FIESSO – Proseguono anche in Riviera le proteste di utenti, genitori di studenti e amministratori locali per la carenza di mezzi di trasporto pubblici. Le testimonianze e le segnalazioni che arrivano in queste settimane sono molteplici. La prima è di G.G., madre di uno studente di Fiesso che frequenta l’istituto Zuccante. A metà ottobre la donna aveva scritto all’Actv per segnalare problemi con gli autobus sia la mattina per andare a Mestre che al pomeriggio per tornare a Fiesso. La signora ha deciso di scrivere nuovamente ad Actv e anche al governatore Zaia e all’assessore Chisso.

«Il ragazzo ha seguito i consigli dell’Actv e ha preso per due giorni alla settimana il bus delle 14.20 che parte da Mestre, ma i problemi sono continuati». La signora lancia delle proposte. «Comprendendo il ritardo che gli autobus accumulano a causa del traffico, credo che si potrebbe pensare a percorsi alternativi evitando i lavori che da tempo persistono nella Brentana. Inoltre credo che la partenza dell’autobus delle 14.20 potrebbe essere anticipata alle 14.10 oppure si potrebbe pensare a un autobus aggiuntivo».

Problemi condivisi da molti altri studenti. A testimoniare i disagi dei cittadini interviene con una lettera anche Federica Boscaro, sindaco di Fossò e presidente dell’Unione dei Comuni.

«Ho conferito la cittadinanza italiana a un mio paesano di origine rumena che vive a Fossò con la moglie e le figlie. Con disappunto ho appreso che dal prossimo mese si trasferiranno in periferia di Padova perché le figlie, una all’università e l’altra al liceo scientifico, non hanno mezzi di trasporto per andare nelle rispettive scuole e ritornare a Fossò. Devono cambiare tre pullman. Da oltre un anno le corse da Fossò e per Padova sono state sospese dalla Sita e parzialmente sostituite da qualche corsa dell’Actv. Negli ultimi mesi sono state ulteriormente ridotte per cui non ci sono più mezzi che rientrano a Fossò dopo le 18 nei giorni feriali e nessuno alla domenica. Io sono indignata, ma il mio disappunto non serve. Ho protestato con tutti gli enti ma non ci sono risposte a questo isolamento».

Giacomo Piran

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