Nuova Venezia – Treni, calvario dei pendolari
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
20
dic
2013
Il caos dopo una corsa soppressa. La Cgil all’attacco
Agente Zero Zero Chisso e la Transiberiana d’agosto
Agente Zero Zero Chisso contro la Spectre dei treni: bersagliato dalle grandinate di proteste dei pendolari, l’assessore veneto reagisce denunciando il sospetto di essere vittima di una bieca congiura ordita ai suoi danni. Va bene che in Italia la teoria del complotto va di moda ogni volta che qualcosa non funziona. Ma francamente, ci vuole tutta per pensare a biechi nuclei di manigoldi che nottetempo vanno non solo a sabotare gli impianti, ma addirittura a raffreddare le temperature in modo da mettere in crisi i locomotori: come hanno fatto, magari pattuglie di audaci che a bordo di una flotta di deltaplano hanno bombardato le linee con casse di ghiaccioli? Il Nostro comunque pare non avere dubbi: c’è un Grande Vecchio, ed è il Generale Inverno, reo di avere messo ko dozzine di corse. Forse gli gioverebbe inserire, nell’agenda dei viaggi di studio della Regione, una puntata in Finlandia o in Canada o in qualche altro Paese dove il sottozero è regolarmente a doppia cifra, ma i treni viaggiano tranquillamente. O la Transiberiana funziona solo in agosto? Nessuno pretende da Zero Zero Chisso di risolvere problemi che in larga misura dipendono dalle Ferrovie. Ma almeno non infierisca con dichiarazioni improvvide su chi già deve sfangarsela ogni giorno tra ritardi e cancellazioni, e comunque è ridotto a viaggiare in condizioni da bestia: non da oggi, non da ieri né dall’altro ieri, ma da anni. Costretto ogni giorno a sciropparsi un’indecente replica di un vecchio film del James Bond vero, opportunamente rivisitato nel titolo: non “Casinò Royal”, ma casino proletario.
Francesco Jori
«Pronti a marciare di nuovo in Regione»
Assemblea a Meolo: i pendolari del Veneto Orientale lanciano un ultimatum all’assessore Chisso
«Ridateci le vecchie fermate a Salzano»
All’incontro in Filanda un centinaio di persone ha minacciato di non rinnovare l’abbonamento
SALZANO «Attenzione, perché se non si cambia registro, da gennaio ci organizziamo per non pagare né il biglietto né l’abbonamento».
Suona più o meno così il monito lanciato ieri dal centinaio di pendolari di Salzano all’assemblea in Filanda per discutere del nuovo orario cadenzato. E lo hanno detto ai dirigenti della Regione e di Trenitalia presenti in sala. Arrabbiati è dire poco e il campionario dei problemi sul tappeto per la locale stazione è vario: dai treni che partono verso Santa Lucia non prima delle 6, mentre dopo le 20.30 da Venezia è meglio farsi venire a prendere o chiamare un taxi, ai convogli pieni. Dalle coincidenze che non sempre s’incastrano, all’assenza di corse nei fine settimana, tanto che chi deve andare al lavoro, deve trovare altre alternative. I pendolari ce l’hanno con la mancanza di regionali nelle ore di punta, con la difficoltà di averne uno ogni sessanta minuti che si ferma a Salzano, altrimenti, chi arriva da Venezia deve andare a Noale, fare cambio e tornare indietro impiegando 51 minuti. Insomma, non chiedono più treni ma più fermate. Per averle, replicano i dirigenti veneti, serve l’input della politica.
«Ci sono utenti che ormai vanno a Maerne o a Noale», spiega una donna, «perché da noi i regionali non fermano. Fino a pochi giorni fa, da Venezia, avevamo un treno ogni trenta minuti, ora uno all’ora».
Un pendolare ha puntato il dito sulla troppa calca alla stazione di Mestre, una ragazza, ha detto di non voler più pagare più il biglietto. «È tutto un cambiare e correre per salire sulle carrozze», aggiunge, «e se non si migliora, da gennaio basta abbonamenti». Applausi in sala. Un uomo ha raccontato la sua disavventura proprio martedì sera.
«Arrivavo a Mestre da Milano», rivela, «il treno è giunto in ritardo, la coincidenza è saltata e poi non sapevo più come tornare a casa. Costringete la gente a prendere la macchina per muoversi». Bruno Carli e Domenico Menna della Regione, hanno cercato di spiegare come stanno le cose. «Il progetto si può perfezionare», replicano, «ma per avere le fermate serve il via libera della politica. Ci sono problemi di soldi e non possiamo sprecarli».
Alessandro Ragazzo
Ritardi e coincidenze che saltano La rabbia sui social
Anche ieri i pendolari hanno segnalato diversi disagi lungo le linee, sia per Trieste che verso altre destinazioni. Ritardi di dieci, anche venti minuti e più, coincidenze che saltano, convogli che tardano a partire. A catalizzare la rabbia dei viaggiatori, diversi gruppi Facebook, specialmente il comitato del Veneto Orientale, al quale ricorrono pendolari di tutta la provincia ed anche fuori. Tenitalia, in ogni caso, rimarca che il sistema si sta rodando.