Nuova Venezia – Grandi navi. Il sindaco: il canale Contorta? E’ illegittimo
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
2
gen
2014
In una lettera al premier Letta chiede la convocazione del Comitatone: «C’è prima la Legge speciale»
«Il canale Contorta nella legge Obiettivo? È semplicemente illegittimo. L’ho scritto al presidente del Consiglio, sollecitando ancora una volta la convocazione del Comitatone per discutere di tutto questo».
In vacanza all’estero, il sindaco Giorgio Orsoni si dice convinto – da avvocato prima che da sindaco – che la strada scelta dal ministero delle Infrastrutture su suggerimento del Porto, approvata dalla Regione. sia illegittima.
«Perché? Semplice, perché c’è la Legge speciale che è sovraordinata rispetto alla legge del 2002 e che prevede l’obbligo di salvaguardare la laguna», spiega. Niente nuovi canali, dunque, perché questo andrebbe contro le direttive per il rispetto della laguna previste nella prima (1973) e anche nella seconda Legge Speciale (1984). Un braccio di ferro che sembra destinato a proseguire. Perché mentre il Comune insieme alle associazioni e al ministero dell’Ambiente, ribadisce la sua contrarietà allo scavo del nuovo canale per far passare le grandi navi in laguna, le procedure vanno avanti. Il presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa, da sempre esperto di procedure, dice che il progetto è ormai “avviato” per l’approvazione. E che altri progetti alternativi, a cominciare da quello di Marghera proposto dal Comune o dalla Marittima fuori dalla laguna non sono praticabili. Dunque, Contorta. Via navigabile profonda dieci metri che secondo il comitato scientifico dell’Istituto veneto di Scienze, lettere ed Arti, «rischia di ripetere il grave errore del canale dei Petroli. Il canale Malamocco Marghera scavato nel 1960 per far passare le petroliere, secondo molti responsabile della devastazione della laguna e dell’aumento delle acque alte. Come risolvere il problema delle grandi navi senza dare un colpo all’occupazione del settore? Secondo il Porto non vi è altra strada che il Contorta. Secondo il Comune non occorrono invece ulteriori grandi opere, che potrebbero rivelarsi anzi nocive per l’equilibrio idraulico della laguna, come sostiene anche l’idraulico ingegnere Luigi D’Alpaos. Intanto da ieri, in base all’ordinanza della Capitaneria di Porto, è vietato il transito dei traghetto in bacino San Marco. Il numero delle navi dovrà essere diminuito, dal 2015 scatterà il divieto per le grandi navi superiori alle 96 mila tonnellate, mentre si dà il via alla procedura per il nuovo canale. Decisione su cui il Comune ha annunciato ricorso al Tar, giudicando anche “insufficiente” il limite per il 2015.
Alberto Vitucci
La Regione dice sì al Contorta inserito nella legge Obiettivo
Su proposta dell’assessore Chisso, approvata la delibera che comprende lo scavo del canale
Il progetto è considerato tra le opere strategiche dello Stato e avrà una corsia preferenziale
La Regione dà il via libera all’inserimento dello scavo del Canale Contorta-Sant’Angelo tra i progetti regolati dalla Legge Obiettivo, che gli assicura una corsia preferenziale per la sua realizzazione, definendo l’opera di preminente interesse nazionale. È stata infatti approvata in questi giorni su proposta dell’assessore regionale alle Infrastrutture Renato Chisso la delibera che assicura l’indispensabile adesione di Palazzo Balbi al percorso agevolato per il progetto alternativo al passaggio delle Grandi navi da crociera in bacino di San Marco, proposto dal presidente dell’Autorità Portuale Paolo Costa e caldeggiato anche dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi che qualche settimana fa aveva già scritto un dispaccio al comandante della Capitaneria di Porto di Venezia proprio per invitarlo a procedere celermente con il progetto dello scavo del Contorta-Sant’Angelo, proprio ai fini del suo inserimento tra quelli regolati dalla Legge Obiettivo, nonostante la contrarietà già espressa dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni e i ricorsi al Tar contro la decisione subito annunciati dalle associazioni ambientaliste. Anche nel corso del vertice dell’inizio di novembre a Palazzo Chigi in cui il Governo aveva deciso la progressiva estromissione del passaggio delle grandi navi dal Bacino di San Marco, era emersa una contrarietà da parte del Ministero dell’Ambiente rispetto a quello delle Infrastrutture proprio in merito all’inserimento del progetto dello scavo del canale Contorta-Sant’Angelo tra quelli agevolati nei tempi e nei finanziamenti con il “paracadute” della Legge Obiettivo. Ma il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, d’intesa con Costa e con la Regione, ha ora deciso di forzare i tempi. Nella delibera regionale che autorizza l’inserimento tra i progetti strategici di preminente interesse nazionale dello scavo del Contorta-Sant’Angelo, Chisso ricorda che «sul profilo ambientale il progetto in parola è una soluzione che nasce da valutazioni svolte dal Magistrato alle Acque di Venezia con lo studio di fattibilità del febbraio 2012, nel quale oltre a valutare diverse alternative, aveva optato per tale intervento in quanto consiste anche in un’opera di conservazione e protezione della laguna centrale dal fenomeno erosivo prodotto dal vento (fetch), in virtù delle velme che si realizzerebbero ai lati del canale», e sottolinea ancora che il progetto «ha un livello di approfondimento tale per cui, oltre a rispondere alle esigenze tecnico-nautiche, ne consente un’ampia valutazione e l’avvio sin da ora dell’istruttoria amministrativa». Autorizzando l’inserimento del progetto tra quelli previsti dalla Legge Obiettivo, la Regione ne ricorda il costo previsto – circa 170 milioni di euro, ancora da reperire – e anche gli approfondimenti e le valutazioni a cui dovrà essere sottoposto, con studi archeologici della zona interessata all’intervento, studi idraulici, lo Studio di impatto ambientale (Sia) e la Valutazione di incidenza ambientale (Vinca). Perché il progetto dello scavo del Contorta-Sant’Angelo sia «promosso» tra quelli regolati dalla Legge Obiettivo, passando alla fase esecutiva, il presidente della Regione Luca Zaia – o un suo delegato – dovrà ora sottoscrivere un atto aggiuntivo che lo recepisca all’Intesa Generale Quadro che Palazzo Balbi ha già sottoscritto con il Governo nel 2003, che individua appunto le infrastrutture strategiche che dovranno essere realizzate sul territorio regionale. Regione e Ministero delle Infrastrutture procedono dunque di pari passo sul progetto caldeggiato da Costa, ma le polemiche non mancheranno.
Enrico Tantucci