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I pendolari avranno un aggravio di 1.200 – 1.400 euro l’anno. La Cav però è una società controllata dalla Regione: il governatore deve intervenire

PADOVA. Caro Presidente Zaia, l’aumento dei pedaggi autostradali che colpisce gli automobilisti italiani in questo inizio del 2014 (che dovrebbe vedere come sostengono a Roma la diminuzione delle tasse), nel nostro Veneto assume una particolare rilevanza specie per la massa di pendolari che si spostano da Padova a Mestre e viceversa. Per di più in una situazione che vede operare sul nostro territorio in un raggio di poche decine di chilometri ben cinque concessionari diversi, nessuno dei quali si è sottratto agli aumenti.

Una di queste società, la Cav, è controllata dalla Regione che lei presiede e proprio la Cav è titolare della concessione dei tratti autostradali più trafficati dai pendolari. Per loro si prospetta un aggravio di costi per recarsi al lavoro che raggiunge i 1.200-1.400 euro l’anno: per molti l’equivalente di un mese di stipendio, o se vuole, l’intera tredicesima. Questo aumento non è “romano”, della Roma ladrona per intenderci, ma tutto “veneto”, tutto deciso da una società che economicamente e politicamente a Lei fa capo. Ecco perché mi permetto di invitarla ad intervenire affinché la concessionaria regionale torni sulle sue decisioni o almeno valuti di attivare per i pendolari forme di abbonamento tali da escludere ulteriori aggravi, come invece prospettato ora con abbonamenti troppo onerosi. Lei sa bene che gli stipendi dei dipendenti hanno avuto e hanno dinamiche assai diverse da quelle dei pedaggi autostradali, delle assicurazioni Rca, delle bollette di luce, gas, ecc. ecc.

Ad aggravare il problema dei pendolari, è la situazione del servizio ferroviario di cui quotidianamente e amaramente diamo conto e che è inferiore per qualità e tempi di percorrenza a quello di 40 anni fa. Al punto che Lei stesso è intervenuto denunciando il contratto con Trenitalia.

Mi sono permesso di scriverle queste righe in attesa che magari i sindacati, i datori di lavoro, facciano sentire la loro voce: così non si può andare avanti. Nell’editoriale del 31 dicembre su queste colonne Francesco Jori osservava che l’anno che è appena cominciato già si annunciava carico di un aggravio a famiglia per tasse pari a 1.384 euro e, aggiungeva, «senza contare gli aumenti di tariffe e pedaggi». Che sono puntualmente arrivati facendo salire a 2.500-3.000 euro la somma totale.

Ora, caro presidente, Lei ha la possibilità di intervenire almeno nella piccola parte che le compete. Lo faccia.

Con gli auguri di un migliore 2014.

di Antonio Ramenghi

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Firma l’appello

La regione intervenga per i pendolari di Padova e Mestre.

L’aumento dei pedaggi autostradali colpisce in particolare i pendolari della tratta tra Padova, Treviso, Mirano e Mestre. Un aggravio di costi per recarsi al lavoro che raggiunge i 1.200-1.400 euro l’anno. La società concessionaria della tratta autostradale è la Cav, controllata al 50% dalla Regione Veneto e per l’altra metà dall’Anas.

Il governatore Zaia intervenga affinché la concessionaria regionale torni sulle sue decisioni o almeno valuti la possibilità di attivare anche per i pendolari di Padova, Treviso e Mestre forme di abbonamento tali da escludere ulteriori aggravi. Firma anche tu

 

  1. 2 Comments

    • Paolo says:

      Caro Zaia, ci ricorderemo di te e della tua lega quando andremo alle urne. Nessuna tariffa per il raccordo anulale di Roma, anzi un decreto ad hoc salvaroma, decreto che dovremo pagare noi polentoni levando i soldi dalle nostre tasche, con il nostro lavoro da pendolari e con la beffa delle nuove tariffe aumentate sottobanco del 400% sulla tratta Dolo-Mirano Padova est. Grazie veramente di cuore.

    • mario says:

      Firmiamo e facciamo firmare amici, parenti, colleghi !!!
      VENETI è ora di muoversi e di esprimere (democraticamente)
      il nostro malumore.
      :)

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