Gazzettino – La nebbia fitta “cancella” la Romea
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
3
feb
2014
UNA TRAPPOLA così diventa la Romea con la nebbia
Segnaletica orizzontale e verticale consunta, automobilisti costretti a procedere a vista
Quando cala la nebbia, la segnaletica del tratto della Romea che attraversa il Clodiense diventa praticamente invisibile. Le strisce bianche sull’asfalto, consumate dal passaggio di innumerevoli veicoli, sono appena intelligibili. I catarifrangenti dei paracarri, coperti da un denso strato di polvere, non riflettono più la luce. Lungo il tratto compreso fra Brondolo e S. Anna, addirittura mancano. La situazione è emersa in tutta la sua gravità nel mattino di mercoledì 29 quando, per la seconda volta nel corso dell’inverno, la coltre di nebbia ha drasticamente ridotto la visibilità. Lo confermano i numerosissimi pendolari che si recano al lavoro con l’auto, in località lontane dalle fermate dei mezzi pubblici. I conducenti hanno constatato che, fatalmente, non risulta possibile orientarsi proprio laddove il pericolo è maggiore: alcune macchine hanno addirittura invaso la carreggiata opposta; gli incidenti sono stati evitati per miracolo.
Tutti temono che le pessime condizioni in cui versa la principale arteria che porta verso sud debbano essere poste in relazione con la ridotta disponibilità finanziaria dell’Anas, che dovrebbe occuparsi della manutenzione delle strade statali.
«La situazione – commenta il consigliere regionale Carlo Alberto Tesserin – è ben nota all’Amministrazione veneta. Proprio per questo, abbiamo preso contatto con l’ente, sollecitando un intervento adeguato. Posso, oltretutto, rendere personale testimonianza delle pessime condizioni della strada. Sta di fatto – rammenta – che percorro il tratto Chioggia-Venezia quasi tutti i giorni».
Si diffonde, intanto, sempre più la convinzione che la maggior parte degli incidenti che si registrano lungo la statale, quando c’è la nebbia, non possono essere affatto principalmente attribuiti all’imperizia e all’imprudenza. «Non c’è prudenza che tenga – dicono gli automobilisti – quando si perde l’orientamento».
Roberto Perini