Gazzettino – Maltempo. E l’emergenza non e’ finita.
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12
feb
2014
NEVE, ALLARME ANIMALI
MALTEMPO – Ancora precipitazioni a Nordest, pioggia in pianura e neve in montagna.
E sempre alto il rischio di valanghe e slavine: questa si è abbattuta sulla ex statale tra Arabba e Livinallongo
MALTEMPO IN VENETO – Inviato al premier Letta il dossier con tutte le foto
213 MILIONI DI EURO
130 I COMUNI IN GINOCCHIO
Cinquecento milioni di danni Zaia: «Onorevoli, aiutateci»
Acqua e neve, siamo ancora in piena emergenza e dalla Regione Veneto parte alla volta di Roma il primo dossier dei danni: per ora siamo sull’ordine dei 500 milioni di euro. Dal governatore Luca Zaia, poi, un appello ai parlamentari veneti a “fare squadra” per portare a casa un po’ di risorse. La giunta di Palazzo Balbi, intanto, ha stanziato un altro milione.
LA LETTERA – Zaia ieri mattina ha scritto ai deputati e senatori veneti mandando a ciascuno un dossier sui danni di questa eccezionale ondata di maltempo. «Ho scritto a tutti i parlamentari, così che la squadra dei veneti si faccia sentire in Parlamento e faccia in modo che al pari del 2010 ci siano dei risultati». Una missiva a parte è stata indirizzata al presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta e al capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, e consiste nella richiesta di dichiarazione di “stato di emergenza”. «La situazione – ha scritto Zaia – necessita dell’intervento di “poteri straordinari”». E c’è bisogno, ha aggiunto, di «un adeguato sostegno finanziario».
LE FOTO – Presumendo che a Roma siano sommersi di carte e, metti mai, che minimizzino il disastro capitato in Veneto, è stato inviato anche un bel pacco di foto da cui si capisce perfettamente la situazione dei paesi di pianura allagati e delle zone di montagna irraggiungibili causa neve alta così.
I NUMERI – Siamo ancora in fase di conteggio, tant’è che nel dossier si specifica che i Comuni indicati nei decreti – circa 130 su 581 – “non costituiscono ancora l’esatta elencazione dei territori colpiti ma solo una prima individuazione”. I dati di fatto sono che in montagna si è arrivati a oltre 4 metri di neve accumulata, un rischio valanghe a quota 5 (il massimo), una quantità di acqua piovana superiore all’alluvione del 2010 con i fiumi che hanno mantenuto livelli di piena sostenuti per oltre 7 giorni. La stima, provvisoria e «prudenziale», è che i danni si aggirino sui 500 milioni. Così suddivisi: danni subiti da famiglie e attività produttive 75 milioni; viabilità e infrastrutture 145 milioni; rete idraulica con particolare riferimento all’area del padovano, del veneziano e delle coste 213 milioni; dissesti idrogeologici 37 milioni; interventi degli enti locali per rimozione neve e smaltimento rifiuti 15 milioni; aziende agricole 10 milioni. Più 5 milioni di spese per le operazioni di soccorso. E non si tiene conto dei «danni indiretti patiti dal sistema turistico-ricettivo che in piena stagione invernale» ha dovuto fare i conti con il blackout, 35mila utenze senza corrente elettrica.
SPIAGGE – La buona notizia è che i rifiuti scesi a valle che si stanno accumulando sulle spiagge, sono stati declassati: sono rifiuti urbani e come tali vanno gestiti ai fini dello smaltimento o recupero.
I SOLDI – Chi deve tirare fuori i soldi? «Nel 2010 quando eravamo al governo dicevano che era Roma a dover dare i soldi, adesso gli stessi dicono che tocca alla Regione», dice Zaia. Che ha scritto ai parlamentari perché tutti insieme si faccia squadra: «La drammaticità degli eventi mi porta a chiedere tutta la vostra collaborazione. La Regione del Veneto con le sue sole forze è, di fatto, impotente».
LE REAZIONI – Al Senato è stata presentata un’interrogazione – primi firmatari Laura Puppato e Giorgio Santini del Pd, e poi Paola De Pin ex M5S, Giampiero Dalla Zuanna Sc, Franco Conte Ncd, Rosanna Filippin e Felice Casson Pd – in cui si chiede di sospendere gli adempimenti fiscali per le zone maggiormente colpite dall’alluvione e l’immediata deroga al patto di stabilità. La Lega, con Massimo Bitonci e Giancarlo Giorgetti, ha presentato una mozione che impegna il Governo a sospendere per un anno il pagamento delle imposte per le imprese e i cittadini veneti colpiti dalle calamità naturali. E in consiglio regionale il Carroccio di Federico Caner ha depositato una risoluzione in cui si chiede di fare ricorso immediatamente al Fondo di solidarietà europeo e provvedere alla defiscalizzazione per due anni delle zone colpite dall’alluvione.
Alda Vanzan
NUOVE REGOLE – I rifiuti ammassati sui litorali non saranno più considerati “speciali”
JESOLO (VE) – Da rifiuti speciali a urbani. È l’effetto del provvedimento varato ieri dalla Giunta regionale che ha deciso, vista l’eccezionalità e l’urgenza del momento, di classificare i detriti di legno che negli ultimi giorni si sono depositati nelle spiagge veneziane, come dei rifiuti urbani. Ciò permetterà una considerevole diminuzione, anche di cinque volte, dei costi di raccolta e smaltimento che potrà essere così «inviato» nelle discariche comunali. Insomma, in mezzo a tanta pioggia un vero e proprio raggio di sole per i sindaci della costa. Anche perché i detriti ammassati sul litorale sono nell’ordine di migliaia di tonnellate ed i costi sono sempre a carico dei comuni. Solo a Jesolo, dove la situazione è stata definita «disastrosa» dallo stesso sindaco Valerio Zoggia, è stato stimato che a gennaio i rifiuti trascinati a riva dal mare hanno superato le 2 mila tonnellate. I sindaci sono stati dunque autorizzati ad adottare apposite ordinanze, a tutela dell’ambiente e della salute pubblica per regolamentare la successiva raccolta. Successivamente dovrà essere effettuata una selezione per separare le frazioni recuperabili dei rifiuti mentre quelli non riutilizzabili saranno conferiti in impianti specializzati. L’eventuale ricorso al conferimento in discarica dei rifiuti comporterà l’applicazione dell’«ecotassa» con uno sconto del 20%. «Era il minimo che dovevamo e potevamo fare in una situazione come questa – ha commentato l’assessore Renato Chisso – dove al danno causato da maltempo se ne sarebbe aggiunto uno, costoso e di lunga durata, da strabismo burocratico che purtroppo è tipico di un Paese che sa solo vietare».
Giuseppe Babbo
I rifiuti in spiaggia? Non più speciali ma legna da ardere
La Regione modifica la classificazione: i detriti sul litorale possono essere riutilizzati.
Ridotti i costi di recupero e smaltimento, Jesolo già pronta ad aprire alla gente
DA PROBLEMA A RISORSA – A Jesolo in gennaio 2mila tonnellate di rifiuti in spiaggia
Quattro milioni di euro per sistemare la spiaggia di Jesolo devastata dal maltempo. È quanto ottenuto dall’assessore all’Ambiente Maurizio Conte dal sindaco Valerio Zoggia ricevuto ieri nella sede della Regione Veneto. Zoggia ha ottenuto anche l’emendamento della legge regionale riguardante lo smaltimento delle tonnellate di scorie finite sull’arenile. In particolare il legname non sarà più considerato rifiuto speciale e chiunque quindi potrà raccogliere arbusti e tronchi depositati sulla spiaggia per poi farli ardere.