Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

Affollata assemblea in Capannone riguardo l’accordo sulla fermata temporanea del cracking e il nuovo impianto di oli vegetali che Versalis costruirà a Marghera

Dopo anni di annunci di chiusure di impianti produttivi e tagli di posti di lavoro, la diffidenza dei lavoratori delle società dell’Eni ancora attive a Porto Marghera è quasi d’obbligo. Ad alimentare la loro diffidenza c’è la notizia che a breve saranno fermati gli impianti del cracking che producono etilene fino ad agosto prossimo, dopo di che ripartiranno ma con un carico di produzione ridotto che, comunque, assicurerà il rifornimento di etilene e propilene, via pipe-line, ai petrolchimici di Ferrara, Mantova e Ravenna. Ma ieri, nel corso dell’assemblea sindacale tenutasi nel Capannone del Petrolchimico, anche i lavoratori più diffidenti e sfiduciati hanno dovuto prendere atto dell’accordo “storico” appena firmato con Versalis spa, la società chimica dell’Eni, per l’apertura di un nuovo impianto – in joint venture con la multinazionale americana Elevance Renewable Sciences – che produrrà sostanze biochimiche con il processo della «metatesi tra oli vegetali e etilene», da addizionare da impiegare destinati a settori applicativi ad alto valore aggiunto quali detergenti, bio-lubrificanti e prodotti chimici per l’industria petrolifera.

All’assemblea – convocata ieri mattina dai sindacati dei chimici di Cgil, Cisl, Uil veneziane – hanno partecipato circa trecento lavoratori che sono stati informati sui contenuti dell’accordo siglato la scorsa settimana da Versalis e sindacati. I lavoratori intervenuti hanno chiesto alle segreterie di Femca-Cisl, Filctem- Cgil e Uilcem-Uil di «controllare attentamente l’avanzamento del progetto di Versalis attraverso una commissione specifica che dovrà monitorare l’attuazione integrale del nuovo impianto industriale e il rispetto delle scadenze concordate per il riavvio del cracking».

Lo stop alla produzione di etilene durerà sei mesi, durante i quali verranno smaltite le ferie e i riposi (Rol) e saranno organizzati corsi di formazione, mentre si sarà ricorso «solo in caso di estrema necessità» alla cassa integrazione ordinaria «senza alcun impatto a livello salariale per i lavoratori».

Versalis ha già detto che per il nuovo impianto procederà a 90 assunzioni, ma in gran parte si tratterà di ricollocazione interne di lavoratori, a cominciare da quelle che nei prossimi 18 mesi porteranno alla costruzione ed entrata in funzione di due nuove caldaie per il cracking dell’etilene. Gli investimenti previsti da Versalis e la controllante Eni, ammontano ad oltre 200 milioni di euro. Per il cracking è prevista una nuova fermata per manutenzioni manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti nel 2015, anno in cui cominceranno anche i lavori di costruzione del nuovo impianto di chimica verde (green oil) che termineranno entro il 2017.

Gianni Favarato

link articolo

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui