Gazzettino – Agrinsieme, sfida alla globalizzazione
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
20
feb
2014
Alle spalle hanno seimila imprese agricole e almeno una quindicina di cooperative, che a loro volta rappresentano centinaia di produttori. Insieme lavoreranno per avere maggior peso specifico, ma soprattutto per intervenire nella filiera alimentare che rende sempre meno conveniente il lavoro nei campi. Basta pensare che agli agricoltori viene in tasca non più del 18-20% del prezzo finale dei prodotti.
È con questo spirito che Cia, Confagricoltura, Confcooperative e Lega Coop agroalimentare hanno deciso di unire le forze in provincia per promuovere su scala provinciale Agrinsieme, un coordinamento che punta ad affrontare le grandi sfide poste al comparto su scala internazionale. In agricoltura, spiega il presidente di Confcooperative Angelo Grasso, lo slogan “piccolo è bello” che ha fatto la fortuna del made in Veneto non funziona più: «Con le piccole imprese non andremo lontano – spiega – Si è competitivi se si riesce a portare i propri prodotti nel mondo».
Ma c’è anche un problema di rappresentanza, aggiunge il presidente di Confagricoltura Venezia Giulio Rocca: «Dobbiamo lavorare per le imprese – dice – non per le associazioni. Quanto avvenuto con il Consorzio agrario, abbandonato e politicizzato, è significativo».
Nei confronti dei politici, peraltro, Agrinsieme ha pronto un piano d’attacco, formalizzato in un promemoria per il nuovo Piano di sviluppo rurale della Regione: «Va semplificato e reso più accessibile – dice il direttore di Cia Venezia Mario Quaresimin – ma va anche cambiato il sistema dei punteggi che penalizza le aziende veneziane», che non possono utilizzare fertilizzanti chimici nel bacino scolante in laguna e non hanno altri incentivi. Per Davide Mantovanelli, responsabile agroalimentare di Lega Coop, «va anche potenziata la filiera» del comparto che penalizza troppo i singoli produttori.
Agrinsieme rappresenta ora più del 50% del valore della produzione agricola veneziana, nonostante l’assenza di Coldiretti, che ha deciso a livello nazionale di fare da sè. «La porta rimane aperta – chiude Paolo Quaggio, presidente di Cia Venezia – è l’aggregazione che ci rende forti».