Nuova Venezia – Grandi navi, Vtp alla battaglia mediatica.
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
28
feb
2014
L’INIZIATIVA
Trevisanato lancia un’offensiva pubblicitaria per difendere le ragioni della crocieristica
Un’offensiva pubblicitaria. Con pagine a pagamento sui giornali. Per spiegare le ragioni della croceristica e il «sì» alle grandi navi. La annuncia il presidente di Venezia terminal passeggeri Sandro Trevisanato. «Vogliamo che la gente sappia», dice, «se nel 2015 scattano i divieti imposti dalla Capitaneria di porto per noi sarà il disastro, perderemo posti di lavoro». Un’opinione esattamente opposta a quella del Comune, che ha presentato ricorso al Tar contro gli stessi provvedimenti, ritenendoli «troppo morbidi». Ma Vtp insiste. E in attesa delle decisioni del governo annuncia un martellamento mediatico per «ristabilire la verità». Una tesi di cui molti sostenitori delle crociere sono convinti. In questi giorni è uscito un libretto, pubblicato dalla Marsilio con prefazione di Cesare De Michelis. «Ecco cosa si nasconde dietro la battaglia navale in corso a Venezia» il sottotitolo: «In questo libro tutti i retroscena di una sapiente opera di disinformazione».
Molti dei personaggi citati nel libro – tra cui il sindaco, senatori e politici, esperti, esponenti dei comitati, giornalisti – non l’hanno presa bene.
«Se c’è qualcuno che ha manipolato la verità», ribattono i comitati, «non siamo certo noi».
Una ricostruzione di parte, firmata dall’economista Bruno Bernardi, dall’avvocato Antonio Forza e dallo psicologo Rino Rumiati. Che sicuramente non contribuirà, come auspicato in premessa, a una «riflessione meno ideologica».
Fronti contrapposti, che invece di dialogare avanzano proposte contrastanti. Il canale Contorta per l’Autorità portuale è l’unica soluzione, la «Tangenziale» dietro la Giudecca per la Vtp. Le navi a San Nicolò davanti al Mose per i grillini e Cesare De Piccoli, Marghera per il sindaco Orsoni. Alternative che adesso il governo dovrà valutare entro 120 giorni come stabilito dal Senato il 6 febbraio scorso.
(a.v.)