Nuova Venezia – Banca Etica, boom di prestiti
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4
mar
2014
Il 70% dei finanziamenti al non profit e la nuova filiale di Bilbao in Spagna
PADOVA – Un miliardo e 800 milioni euro messi in circolazione per finanziare migliaia di famiglie e imprese sociali italiane che hanno potuto far crescere in quantità e qualità i servizi di assistenza per le persone più fragili; promuovere l’arte, la cultura e lo sport come strumenti per migliorare la qualità di vita di tutti; difendere la legalità; ridurre le emissioni di CO2 a salvaguardia dell’ambiente e della salute; diffondere il biologico; rilanciare progetti di cooperazione internazionale e commercio equo e solidale. E’ questo il risultato con cui Banca popolare Etica festeggia i suoi primi 15 anni di vita. Nata nel 1999 a Padova su impulso delle principali reti del Terzo settore italiano, è cresciuta costantemente grazie alla fiducia accordatale da cittadini e organizzazioni che sono diventati soci e clienti del primo istituto di credito italiano interamente dedito alla finanza etica. Tutti i numeri di questa storia di successo verranno illustrati oggi a Roma, nella sala delle Colonne della Camera dei Deputati, durante la presentazione della ricerca sull’impatto sociale di Banca Etica condotta dal centro studi Altis dell’Università Cattolica di Milano. Il lavoro, coordinato dal prof Mario Molteni, è stato condotto dalle ricercatrici Stella Gubelli ,Valentina Langella, Valentina Bramanti. «Quindici anni fa in pochi credevano che una banca etica potesse stare sul mercato, oggi abbiamo dimostrato che la finanza etica funziona ed è capace di veicolare una risorsa strategica come il risparmio di cittadini e organizzazioni verso la promozione del bene comune.
Oggi non solo siamo una banca solida, ma anche in continuo sviluppo e nel 2014 apriremo la prima filiale in Spagna, a Bilbao» ha detto Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica, collegandosi da Melbourne dove sta partecipando all’incontro annuale del network internazionale delle banche sostenibili, Global Alliance for Banking on Values. «Dal 2008 a oggi le banche hanno vissuto un periodo di particolare turbolenza: allo stesso tempo co-responsabili e vittime di una crisi finanziaria ed economica strutturale e duratura, hanno fatto fatica a fronteggiare il calo di fiducia da parte dei risparmiatori e le crescenti difficoltà dell’economia reale.
Banca Etica negli stessi anni ha invece sperimentato un costante aumento della fiducia accordatale dai risparmiatori e dai soci: la raccolta di risparmio e il capitale sociale sono cresciuti in modo significativo dal 2008 a oggi (+60% per la raccolta negli ultimi 5 anni; +109% per il capitale in 5 anni), permettendoci di essere una delle poche banche che ha continuato a concedere credito alle famiglie e alle imprese sociali (+83% di crediti deliberati negli stessi 5 anni), con un tasso di sofferenza nettamente inferiore alla media del sistema bancario», ha aggiunto Mario Crosta, direttore generale di Banca Etica, auspicando una maggiore attenzione da parte dei regolatori in Italia e in Europa verso i temi finanziari, affinché rivedano le norme che penalizzano chi dà credito alle imprese sociali e promuovano le banche che si occupano di dare credito all’economia reale, separandole dalle banche d’affari.
«Misurare l’impatto sociale significa misurare il cambiamento generato nelle organizzazioni e famiglie beneficiarie grazie al finanziamento e alla collaborazione con Banca Etica. Il lavoro sperimentale, che ha coinvolto gli stakeholder principali della banca – famiglie e organizzazioni – è giunto a risultati originali nel panorama sia italiano che internazionale. Dallo studio emerge che utilizzare la finanza come strumento per veicolare il risparmio di privati e organizzazioni verso il sostegno a progetti di pubblica utilità genera impatti positivi sulla collettività.
(al. s.)