Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

 

I soci del Parco approvano le integrazioni al concordato richieste dal Tribunale

L’assemblea dei soci di Vega Scarl – la società pubblico-privata che gestisce il paco tenologico e scientifico di Marghera Vega – riunita ieri in assemblea ordinaria, ha dato il suo via libera alle integrazione « a tutela dei creditori» richieste dal Tribunale di Venezia che ora dovrà dare la sua definitiva «omologa» al «piano di concordato parzialmente liquidatorio» presentato nell’agosto scorso per garantire il pagamento di tutti i creditori ed evitare, così, il fallimento.

Il Tribunale di Venezia aveva stoppato meno di un mese il piano di concordato presentato in agosto ha il piano presentato da Vega Scarl, chiedendo al presidente della società, il trevigiano Daniele Moretto, all’avvocato veneziano Francesco Mercurio, che ha stilato il piano per il concordato e al commissario Piero De Bei, delle «integrazioni» per garantire il pagamento di tutti i creditori – a cominciare dalle banche – al 100 per cento nell’arco dei prossimi quattro anni, grazie alle vendite di una parte degli immobili di sua proprietà (gli edifici Lybra e Auriga e la porzione di proprietà nella vicina area del Vega 2) che secondo la perizia immobiliare effettuata, porterà ad incassare almeno 20 milioni di euro.

Le integrazioni messe a punto da Vega Scarl e approvate ieri dai soci (il Comune con il 37,32 % di quota, la Provincia con il 17, la Veneto Innovazione Holding della Regione il 18 % e con quote minori Syndial-Eni e altri 20 soci) hanno l’intento – come chiesto dal Tribunale – di «valorizzare» le infrastrutture nell’area del Vega 1 in modo da garantire anche i creditori e soci più scettici che non credono che la vendita degli immobili sarà difficile, se non impossibile, visto che precedenti tentativi di vendita o di ipoteca non sono stati accettati dalle banche creditrici. Per togliere ogni dubbio ai creditori, le integrazioni al piano di concordato approvate ieri prevedono che se entro quattro anni i due immobili e l’area indicate non si riuscirà a venderli, Vega Scarl metterà a disposizione altri immobili.

(g.fav.)

link articolo

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui