Gazzettino – Riviera. “Il comparto calzaturiero va difeso”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
11
mar
2014
Accordo tra Regione e Confindustria
«Dopo una mirata analisi è emerso che il comparto calzaturiero del Brenta, con le sue 550 aziende, 10mila lavoratori che producono 20 milioni di paia di scarpe all’anno, 1,65 miliardi di euro di fatturato (il 13% di quello italiano), è una realtà che deve essere presidiata per affrontare nuove criticità internazionali che stanno determinando grandi cambiamenti nel mondo economico. Riteniamo, pertanto, indispensabile, il loro consolidamento. Ed è, per questa ragione, che abbiamo finanziato un piano che prevede una serie di attività che hanno l’obiettivo di supportare le aziende calzaturiere nel ripensare la propria strategia».
Così Elena Donazzan, assessore regionale al Lavoro, ieri alla presentazione di un accordo finalizzato al rilancio e internazionalizzazione del comparto brentano, siglato da Acrib (l’associazione dei Calzaturifici del Brenta), Politecnico Calzaturiero e Fondazione Cuoa.
Lo stesso concetto è stato ribadito dal presidente di Confindustria Veneto, Matteo Zoppas, che si è detto fiducioso perché «lungo il Brenta sono ben decisi a continuare ad operare su di una fascia alta di gran classe, dove non è facile subire attacchi».
I presidenti dell’Acrib, Siro Badon e del Politecnico, Franco Ballin hanno, infine, illustrato gli aspetti positivi del progetto, che ha al centro il tema dell’internazionalizzazione, da concepirsi al di là del mero export, ma come scelta strategica da ponderare sotto il profilo delle ragioni, dei tempi, della scelta dei mercati e delle modalità d’ingresso, oltre alla comprensione culturale del Paese di riferimento.
«Si vuole insomma – hanno concluso- salvaguardare e rilanciare il patrimonio economico-sociale del distretto, supportando le aziende, nella configurazione di un nuovo modello di business. Sarà, infine, determinante far emergere l’esigenza, in particolare tra le realtà più piccole, di una maggiore collaborazione al fine di ridurre i costi, integrare i prodotti, i mercati i servizi, realizzando così una proficua sinergia che ci renderà più competitivi all’estero».