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Legambiente accusa Zaccariotto: «Meno parole, adesso servono i fatti»

Interrogazione di Pigozzo (Pd): «La Regione deve mettere più risorse»

QUARTOD’ALTINO – Autobus sostitutivi pieni e pendolari appiedati in piena notte, per far luce sull’episodio Trenitalia ha avviato degli accertamenti con la società che fornisce il servizio di pullman. Si tratterà di ricostruire, con le persone che erano in servizio, quanto è accaduto nella notte tra sabato e domenica, quando unatrentina di viaggiatori sono rimasti a terra alla stazione di Mestre e alcuni anche a piazzale Roma, perché gli autobus sostitutivi per Portogruaro erano già al completo.

Sul banco degli imputati c’è sempre il nuovo orario cadenzato per cui, oltre alla Regione, finisce al centro delle polemiche anche la presidente della Provincia, Francesca Zaccariotto.

Legambiente Veneto Orientale, d’intesa con comitati e associazioni, chiede alla Zaccariotto meno parole e più fatti.

«Nelle parole della presidente si coglie una difesa dello status quo del trasporto pubblico, in particolare del nuovo orario cadenzato, giustificando il tutto conmotivi economici», attacca Legambiente, «è evidente, anche alla luce degli ultimi fatti, che vi sia stato un grave errore, da parte della Regione, nella programmazione. Un’analisi inadeguata dei bisogni degli utenti e del territorio. Tutto questo ha prodotto importanti e ingiustificate penalizzazioni per il Veneto Orientale e non solo».

E ancora: «I cittadini che utilizzano il trasporto pubblico si sono già coordinati tra loro per affrontare problemi e opportunità in un’ottica regionale, perciò chiedono agli amministratori di fare la stessa cosa. Abbiamo chiesto anche nell’incontro in commissione bilancio regionale un’inversione di programma e, quindi, più investimenti nel trasporto pubblico, in particolare sul ferro. È tempo di cambiare e, se la presidente Zaccariotto ci crede, inizi per prima a sostenere la richiesta del Tavolo unico regionale per la mobilità e convochi un’analoga iniziativa che metta a fuoco problemi e richieste della Provincia di Venezia».

Intanto la vicenda degli autobus sostitutivi approda anche in Regione, con un’interrogazione di Bruno Pigozzo. «Quanto accaduto è l’ennesima riprova della necessità di mettere a bilancio più risorse per potenziare i servizi», spiega l’esponente del Pd, «si tratta di un episodio grave e peraltro non il primo che si verifica su questa linea. Se da un lato vanno chiarite le responsabilità di Trenitalia, è indispensabile che in ogni caso la Regione garantisca, pagando il rafforzamento del servizio, il ripristino del treno Venezia- Portogruaro delle 0.21».

Giovanni Monforte

 

trasporti – Lunedì nero sul treno per Venezia

Guasti, ritardi e pendolari schiacciati negli scompartimenti

Passeggeri schiacciati nel treno come sardine, chi tra le corsie vicino ai posti a sedere, chi tra una carrozza e l’altra. Ieri mattina i passeggeri che sono montati a Treviso in direzione Venezia, prendendo il treno delle 9.25, hanno iniziato proprio male la settimana.

Treni guasti, ritardi e cambi improvvisi da regionali veloci a regionali hanno trasformato un lunedì mattina di sole in un giorno nero e pieno di rabbia per i ritardi al lavoro. Non solo questa corsa è sempre piena perché il successivo per Venezia è due ore dopo alle 11.25, ma ieri si sono aggiunte anche le persone che non hanno potuto prendere il treno regionale delle 9.07 proveniente da Trieste perché soppresso in partenza, causa guasto non risolto. Se si conta che il treno delle 9.25 è arrivato con un ritardo di 20 minuti e da regionale veloce si è trasformato in regionale con quattro fermate in più, si può immaginare l’umore dei passeggeri.

Il peggio è accaduto ai pendolari della stazione di Preganziol, in quanto gli annunci registrati in stazione non hanno specificato che, a causa della soppressione del regionale delle 9.07 quello delle 9.25 avrebbe fatto tutte le fermate. Le persone in attesa sui binari se ne sono andate imprecando dato che il regionale successivo è solo alle 11.36. Chi è montato a Preganziol sul convoglio in ritardo delle 9.25, si è accorto che faceva tutte le fermate, a differenza di quanto comunicato in stazione. Trenitalia ha confermato il guasto sul treno in partenza da Trieste: «I viaggiatori hanno utilizzato il successivo 2445 con le fermate aggiuntive ». Peccato che si siano dimenticati di farlo sapere a chi aspettava ormai da più di un’ora.

Vera Mantengoli

 

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