Nuova Venezia – Jesolo. Rossetto: “Basta, troppo cemento”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
30
apr
2014
L’ex sindaco di Jesolo attacca l’attuale giunta: sta distruggendo la Pineta
JESOLO. Da ex sindaco contro l’attuale giunta: «State sbagliando con la nuova ondata di cemento». Dopo un lungo silenzio e una vita riservata, il geometra Luigino Rossetto, già assessore e sindaco di Jesolo, ha deciso di parlare pubblicamente su alcune scelte secondo lui discutibili dell’amministrazione comunale.
La clinica privata in pineta, l’ampliamento con cambio di destinazione d’uso dell’hotel Mediterraneo e raddoppio dell’altezza dell’ex hotel Queen Anne sono alcuni dei temi più discussi. Un duro attacco che non risparmia critiche. «Se non fosse deprimente, l’approccio che emerge dal Consiglio comunale sarebbe sicuramente ridicolo», esordisce, «mentre, infatti, si afferma, a livello planetario il principio dell’uso oculato del territorio e al concetto di espansione si privilegia quello della riqualificazione, qui si tende a fare il contrario compromettendo il bene più prezioso che ancora abbiamo: la pineta. Il tutto, al di fuori di ogni pianificazione consapevole, ancorata a un disegno urbanistico. La tutela di un contesto ambientale prezioso anche per i posteri, necessita di una capacità di analisi e sintesi accurata. Già nel 1972 il piano, poi approvato nel 1977, prevedeva una “pianificazione particolareggiata” perché già 40 anni fa, si avvertiva questa egigenza ora negletta. Basti pensare che tutto il fronte spiaggia di Jesolo, pur essendo privo di un centro storico, annovera decine di “vicoli” e di angusti accessi al mare, proprio perchè non si affrontò il problema, pure posto, di una ricomposizione spaziale che liberasse spazi verdi compensandoli con un’ espansione in verticale. Oggi ci troviamo a un bivio e non dobbiamo più sbagliare. Accanto a un turismo di massa, abbiamo l’opportunità di puntare su una componente di qualità, che in parte è già in atto con l’ Hotel Frontemar».
La pineta è l’emblema. «Anzichè manometterla a casaccio», conclude, «va qualificata e valorizzata. In questo disegno, la tutela dei primi tre alberghi di qualità realizzati più di mezzo secolo fa dall’architetto Renzo Men è un dovere e un monito insieme. Altrimenti Svendere il territorio per 30 denari è, se non peggio, stupido».
(g.ca.)