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Gianfranco Bettin, titolare del referato all’Ambiente, protesta contro l’intervento di Veneto Strade

L’ACCUSA «Così gli alberi si uccidono e si rovina il paesaggio»

Delle due l’una, o il Comune taglia troppo poco i suoi alberi e mette in pericolo la sicurezza degli automobilisti, oppure la Regione taglia troppo i suoi e mette a rischio la vita delle piante. Una via di mezzo non si intravede. Basta guardare la foto di via della Libertà, strada regionale di competenza quindi di Veneto Strade: il filare di platani a sinistra è stato potato da Veritas perché quelle piante sono su un terreno comunale; il filare di 16 platani a destra è stato potato, diciamo a “nuca alta” come si usa nei Marines, da Veneto Strade.
L’assessore comunale all’Ambiente Gianfranco Bettin ieri ha scritto una lettera di protesta proprio alla società regionale chiedendo che «cambi radicalmente metodo, passando a potature puntuali, che mantengano fisionomia e caratteristiche delle piante e ne garantiscano la vitalità». Per Bettin quella effettuata da Veneto Strade è una delle tante «drastiche e letali capitozzature che si stanno effettuando lungo le arterie del Veneto: così si uccidono gli alberi e si rovina il paesaggio. E se non li uccidono, comunque li danneggiano».
Veneto Strade risponde che l’allarme di Bettin è inutile perché gli alberi stanno benone («l’intervento eseguito non ne pregiudica in alcun modo la salute e la stabilità») e che basta aspettare un anno per tornare a vedere delle belle chiome. A parte il fatto che anche se ci fosse solo da aspettare un anno, sarebbe comunque un danno per la vista, però la società della Regione spiega che le potature, «effettuate con la supervisione di esperti agronomi, risultano corrette in relazione soprattutto alla necessità di garantire sicurezza su piante site in prossimità della ferrovia e in presenza di numerosi cavi aerei».
Qualcuno, riporta l’assessore comunale, sostiene che si tratti di un modo per liberarsi dell’obbligo di curare le piante, visto che è vietato tagliarle e che curarle costa parecchio, «ma fondate o meno le illazioni, questi tagli “selvaggi” vanno diffondendosi in tutta Italia (qui in zona è successo anche in via Forte Marghera o a Trivignano), pregiudicando gravemente la salute delle piante, e molto spesso non sono che l’anticamera della loro morte».

Elisio Trevisan

 

  1. 2 Comments

    • savina voltolina says:

      sono pienamente d’accordo con il fatto che potando un albero fino all’estremo lo porti alla morte …gli alberi ed il verde in una città come Marghera (nata come città. giardino) hanno un’importanza enorme e non solo dal fattore estetico o biologico .Il paesaggio come l’abbiamo raggiunto nell’area di Marghera ben proporzionato ed equilibrato sia urbanisticamente gradevole piacevole e ben gestito ..nonostante l’ambiente metropolitano di varie etnie che ne fanno parte..le persone ognuno alla sua maniera ed usanza ne godono .nei parchi di benefica tranquillità.

      • Silvano says:

        Cara Savina,
        ho abbastanza anni ed esperienza di campagna, da permettermi di ricordare uno dei tanti proverbi dei nostri vecchi saggi (dimenticati da questa società, che non si accorge di andare verso il. baratro) : l’albero dice “fammi povero, che ti farò ricco“.
        Ciao

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