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VENETO – Un decreto dispone la pubblicazione dei ruoli e dei compensi di chi ha cariche elettive

Bortolussi nel Cda di una srl che aveva incarichi dalla Lega. Coppola in un comitato a 3mila euro l’anno

Il dato più curioso è quello di Giuseppe Bortolussi: nel 2010 il segretario della Cgia di Mestre sfidò Luca Zaia alla presidenza della Regione Veneto e tre anni dopo ecco che siede nel consiglio di amministrazione, ovviamente remunerato, della società cui si rivolge (anche) il Carroccio per eseguire, ovviamente pagando, studi e ricerche. Estremizzando, verrebbe da dire che la Lega paga la società che a sua volta paga chi voleva mandarla all’opposizione e che tuttora, visto che Bortolussi è consigliere regionale, gli fa opposizione. Facile che Bortolussi neanche sappia che il Centro Studi Sintesi srl di cui è stato consigliere di amministrazione per pochissimi mesi (giugno-settembre 2013, compenso annuale previsto di circa 10mila euro) abbia svolto indagini per il gruppo consiliare della Lega in Regione Veneto. La curiosità, comunque, la si deve al decreto legislativo 33 (e non 39 come riporta la scheda riassunta pubblicata sul sito del consiglio regionale) del 2013: e la norma che ha obbligato a rendere pubblici i dati di chi ha cariche elettive, quindi anche dei consiglieri regionali.
Sul sito istituzionale di Palazzo Ferro Fini si trovano dunque non solo i compensi connessi alla carica di consigliere regionale e non solo gli importi di viaggio di servizio e missioni pagati con fondi pubblici (nel 2013 complessivamente 121mila euro) e non solo le dichiarazioni dei redditi e lo stato patrimoniale, ma anche – ed è uno degli ultimi inserimenti – i dati relativi all’assunzione di altre cariche presso enti pubblici o privati. Con i relativi compensi. Ed è in questa tabella – compilata grazie alle dichiarazioni fornite dagli stessi consiglieri – che si viene a sapere cos’altro fanno i politici veneti quando non sono impegnati in Regione.
Molti fanno anche i consiglieri comunali, quasi tutti gratis. Quasi, però. Non prendono compenso Andrea Bassi a Bussolengo, Davide Bendinelli a Garda, Roberto Ciambetti a Sandrigo, Maurizio Conte a San Martino di Lupari, Arianna Lazzarini a Pozzonovo, Stefano Peraro in Provincia a Padova, Matteo Toscani a Valle di Cadore. Due eccezioni: Cristiano Corazzari a Stienta 180 euro all’anno e Costantino Toniolo a Caldogno 99,50 euro all’anno. Fatto sta che per la prossima tornata elettorale sono nove i consiglieri regionali in corsa (e si capisce perché l’attività al Ferro Fini sarà presto sospesa, c’è la campagna elettorale). Dunque, per Bruxelles Clodovaldo Ruffato (Ncd), Remo Sernagiotto (Fi), Antonino Pipitone (Idv) e Gennaro Marotta (Idv). Candidati a consigliere comunale: Claudio Niero (Pd) a Ponzano, ancora Pipitone a Padova, Peraro (Udc) a Monselice, Santino Bozza (Prima il Veneto) sempre a Monselice, Conte (Lega) a San Martino di Lupari. Con Corazzari che tenta il salto: candidato sindaco a Stienta.
E le cariche nelle società? Bortolussi batte tutti: lo scorso anno è entrato nel Cda di quattro società e una Fondazione, alcune a titolo gratuito altre con compenso (il più alto in Consultimpresa, 30.823 euro annui). Per quattro anni l’assessore leghista Maurizio Conte è stato nel Cda del consorzio Zip di Padova a 5mila euro lordi e forfettari, mentre la collega di giunta Isi Coppola fa ancora parte del Comitato delle Regioni a 3mila euro lordi annui. Giampietro Marchese (Pd) fino allo scorso dicembre era nel Cda di Ames, società veneziana che gestisce mense e farmacie, a 54mila euro all’anno. Il presidente del consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato dal 2000 è amministratore unico di Impresa 2000 srl (28.921 euro) e Immobiliare Alfa (31.773 euro). Diego Bottacin (Verso Nord) è vicepresidente del Consorzio Veneto Energia (15mila euro) di E-Globalservice spa (20mila euro), mentre Raffaele Grazia (ex Udc) si è dato alla moda, presidente della società Bruel (24mila euro). Da notare che su 60 consiglieri regionali solo 23 hanno altre cariche.

 

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