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SCORZÈ. LE CRITICHE DI MESTRINER

SCORZÈ – Non è mai stato tenero sulla Città metropolitana il sindaco di Scorzè, Giovanni Battista Mestriner. Ora che è arrivata la convocazione da parte del collega di Venezia Giorgio Orsoni per il 6 maggio visto il via libera definitivo della legge Del Rio, Mestriner non solo chiede di posticipare a metà giugno il dibattito, quando le elezioni saranno finite, ma definisce «peggiore » la norma approvata. «Il risultato pessimo», scrive Mestriner «è che si creano due generi di Comuni: il Comune capoluogo su un livello, tutti gli altri Comuni in un livello più basso. Il Comune capoluogo esprime di diritto con il proprio sindaco il sindaco della Città metropolitana, la stessa durata del Consiglio metropolitano è parametrata alla durata del Consiglio comunale del Comune capoluogo; si potrà avere l’elezione diretta degli organi di vertice della Città metropolitana solo ed esclusivamente se il Comune capoluogo lo deciderà». Per Mestriner si è tornati al Settecento. «Un progetto», critica, «che porta l’orologio ancora più indietro dell’Ottocento. In esso pullulavano enti inutili e scoordinati e ogni città aveva un proprio statuto e proprie “patenti” che il sovrano, graziosamente, concedeva loro».

(a.rag.)

 

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