Nuova Venezia – Alta Velocita’ ancora su un binario morto.
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21
mag
2014
Sullo sfondo un danno erariale da 14 milioni per il vecchio tracciato. Mainardi: «Cambiare tutto»
IL COMMISSARIO STRAORDINARIO
«Il progetto va completamente rivisto, non ha senso continuare così. Necessario un nuovo cronoprogramma»
VENEZIA – L’Alta Velocità corre lentissima, praticamente a passo d’uomo. A due mesi dal vertice romano nel quale i governatori di Veneto e Friuli, il Ministro alle Infrastrutture e l’ex commissario Bortolo Mainardi avevano trovato l’intesa sul tracciato «ferroviario», la situazione è di assoluto stallo. Tanto è vero che a Roma, paradossalmente, la commissione tecnica per la valutazione ambientale presso il Ministero dell’Ambiente sta continuando l’istruttoria del tracciato «balneare». «Il progetto del 2010 non mi risulta essere stato accantonato, è logica conseguenza che la commissione Via continui il suo lavoro istruttorio» sibila Bortolo Mainardi, l’ormai ex commissario straordinario «scaricato» dal governo e dalle Regioni interessate. La ragione dello stallo potrebbe nascondersi nel timore di un danno erariale a cui gli amministratori potrebbero essere chiamati dopo che per anni sono stati spesi soldi per progetti e consulenze attorno al tracciato balneare. Si parla di 14 milioni di euro. Adesso, qualcuno deve prendersi la responsabilità della modifica del tracciato: non vuole farlo il ministero delle Infrastrutture, non vogliono farlo le Regioni del Veneto e del Friuli, che hanno cercato di stemperare le tensioni che si erano scatenate sul territorio per il «taglio » del tracciato balneare. Morale: nessuno ha ancora dato disposizioni a Rete ferroviaria italiana di predisporre un nuovo progetto sul tracciato ferroviario e nessuno ha chiesto la sospensione dell’istruttoria Via sul tracciato balneare. «Sono passati più di quindici anni e dei 260 chilometri da Verona a Trieste della prevista linea di Alta Velocità/Alta Capacità, ben 230 non hanno ancora un progetto approvato, condiviso e realizzabile finanziariamente » spiega Bortolo Mainardi, che aggiunge: «Nel contratto di programma 2014-2017 di Rfi spa non riscontro un solo euro per previsti finanziamenti nelle tratte ferroviarie di Veneto e Friuli, eppure il costante sostegno finanziario pubblico alle Ferrovie in Italia è mediamente di quattro miliardi di euro». Mainardi non ha mai nascosto la sua perplessità sul tracciato balneare, sostenendo che l’ipotesi del potenziamento dell’attuale linea ferroviaria fosse più appropriata ed economica: a sostegno di questa tesi porta la quantità di trasporto merci su binari in Europa, rimasta pressoché invariata negli ultimi anni. «Da tempo io penso che la tratta italiana dell’Alta Velocità dal confine francese al confine sloveno deve essere rivista nel suo insieme, in un unico cronoprogramma e con un piano finanziario sostenibile e concreto. Non ha proprio più senso continuare oggi su ipotesi impostate più di vent’anni fa, era un’altra epoca».
Daniele Ferrazza