Gazzettino – Mestre/Quarto. Tolto anche il treno all’alba. I pendolari si incatenano.
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7
giu
2014
QUARTO D’ALTINO – Ieri l’ultima corsa delle 5.06. Per i turnisti è un problema
RABBIA «Costretti a usare l’auto per raggiungere Venezia»
STAZIONE – La stazione ferroviaria di Quarto d’Altino dove stamattina i pandolari vogliono incatenarsi simbolicamente ai binari per protestare contro la soppressione della corsa delle 5.06
Tolto il treno dell’alba. I pendolari si incatenano.
Quella di ieri è stata l’ultima “corsa delle cinque”. Quel treno, che parte da Portogruaro alle 5.06, transita per Quarto d’Altino alle 5.45 e arriva a Mestre alle 6.04, da lunedì sarà sospeso, inserito tra le cancellazione previste con l’orario estivo. Ad utilizzarlo però non sono in pochi e la maggior parte di loro non sono studenti ma turnisti. Alcuni sono infermieri e lavorano in ospedale, al Giovanni e Paolo o al Lido, altri lavorano negli hotel. A Mestre quindi prendono il primo treno per Venezia, dove ad attenderli c’è un’altra coincidenza che finalmente li porta al lavoro. Da lunedì però scatta l’orario estivo e, fino a settembre, dovranno arrangiarsi con le loro auto.
Per questo una delegazione dei comitati dei pendolari ha deciso di organizzare un’altra manifestazione e questa mattina, alle 11, si presenterà in stazione a Quarto d’Altino con l’intenzione di incatenarsi ai binari del treno. «Questa volta abbiamo chiesto di poter arrivare fino ai marciapiedi e lì ci incateneremo – spiega Luciano Ferro, portavoce del Comitato pendolari di Quarto d’Altino – Ancora una volta non siamo stati ascoltati e noi, che lavoriamo e abbiamo un abbonamento, da lunedì, per raggiungere Venezia, non avremo altra soluzione che utilizzare l’auto».
La corsa precedente parte da Portogruaro alle 4.13, e passa per Quarto d’Altino alle 4.51. «Significa arrivare a Venezia con un’ora di anticipo e per chi fa i turni è veramente impensabile perdere tutto questo tempo – aggiunge Ferro – Siamo quindi ufficialmente “incatenati dall’orario cadenzato”, motivo per cui abbiamo pensato a questa forma simbolica di protesta che possa coinvolgere anche le altre persone che si trovano in stazione».
La battaglia, condotta da mesi dai comitati dei pendolari di Quarto e del Veneto Orientale, è iniziata con le prime proposte di orario cadenzato. La Regione ha concesso alcune modifiche proposte dai sindaci della tratta Venezia-Portogruaro, ma molte istanze dei pendolari non sono state accolte. «Dopo la mezzanotte c’è ancora l’autobus sostitutivo da Venezia per Portogruaro e d’estate, con l’aumento dei turisti, c’è sempre il rischio di non trovare posto – spiegano i pendolari – L’ultimo treno è alle 22.41 e noi avevamo chiesto di posticiparlo di mezz’ora ma anche questa richiesta non è stata ascoltata. Per non parlare del servizio ridotto nel fine settimana, che ancora una volta non tiene in considerazione le necessità dei turnisti».