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Ci sono alcune novità positive in merito al nuovo bicipark della stazione ferroviaria di Mestre dopo l’incontro di venerdì scorso tra la rappresentante del comitati dei pendolari, Lucia Panareo, e il direttore di Avm (Mobilità privata), Franco Comacchio. A partire dalla sistemazione delle rastrelliere, contro le quali avevano già puntato l’indice i ciclisti pendolari che frequentano la struttura, dato che le bici, con i manubri, tendono a incastrarsi tra loro. Per ovviare al problema la società della mobilità è intervenuta sollevando con alcune staffe, uno sì e uno no, le rastrelliere, e se i pendolari riterranno utile e funzionale l’intervento, questo verrà applicato a tutte le rastrelliere. C’è inoltre un’altra importante novità in arrivo, e riguarda la copertura di tutta la struttura dal momento che oggi, soprattutto dal lato che guarda i binari, piove sulle biciclette. «Sono passaggi importanti », spiega Lucia Panareo per il comitato, «e che dimostrano quanto meno la volontà di Avm e del Comune di collaborare per cercare di trovare una soluzione ai problemi che abbiamo sollevato, anche se certo ormai la struttura è fatta così, e così ce la teniamo». Gli interventi erano stato richiesti dai pendolari anche in una petizione che era stata presentata al Comune, in particolare all’assessore alla Mobilità, Ugo Bergamo e anche alla prefettura. Tra gli altri punti richiesti dal comitato c’è la realizzazione di una pista ciclabile sicura che permetta di raggiungere il parcheggio delle biciclette, e l’accesso diretto dal bicipark ai binari, senza l’obbligo di dover passare per piazzale Favretti e quindi l’ingresso principale della stazione. C’è allo studio un’ipotesi che prevede l’accesso tramite un cancello, con una tessera personale, in modo da far transitare per un’area di proprietà di Rete ferroviaria italiana (Rfi). Una soluzione possibile, ma non facilmente realizzabile. Quanto meno non in tempi rapidi. Per studiare l’ipotesi Avm ha scritto una lettera a Rfi per chiedere un incontro, tuttavia Rete ferroviaria italiana è poco propensa a garantire l’accesso, in quella zona della stazione, a circa 600-700 persone al giorno.

(f.fur.)

 

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