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Noale. Crepe nei muri, smog, rumori: gli abitanti di via Mestrina minacciano azioni clamorose

NOALE – Il neosindaco di Noale Patrizia Andreotti ha offerto un assist la scorsa settimana alla trentina di abitanti di via Mestrina: «La questione è seria, non va sottovalutata e non si può andare avanti così». E il messaggio è arrivato in quella zona, dove da anni gli abitanti aspettano una risposta ai problemi cronici, partiti dopo l’apertura della variante alla Noalese nell’ottobre 2010: i camion passano a pochi centimetri dalle case, lo smog è sempre presente, complice il semaforo all’incrocio con via Montegrappa che provoca code, oltre alle crepe nelle case e le continue scosse. La vita è divenuta insostenibile e sono pronti a scendere in strada per protestare, come fecero in passato, a dicembre 2011. Per risolvere il problema si era pensato di costruire un by-pass dalla rotonda di via Mestrina a via Cornarotta, zona Germoglio, ma da Salzano si sono sempre detti scettici. Per Salzano, si sa, l’unica soluzione vera è il vecchio progetto della variante, da via Mestrina a via Volta a Scorzè. Ma poi è stato cambiato. E intanto le famiglie di via Mestrina, che hanno raccolto anche delle firme, continuano ad aspettare e chiedono ad Andreotti di prendere a cuore la vicenda. «Non ce la facciamo più», spiega Gianni Gambaro, «che si metta a posto questa strada una volta per tutte, magari iniziando ad asfaltarla. In passato non sono stati presi provvedimenti, la situazione è peggiorata e non possiamo vivere con il terremoto continuo per il passaggio dei camion e le polveri sottili che ci entrano in casa: ormai abbiamo i muri anneriti. Senza contare la velocità. Altro che i 50 all’ora come da segnaletica: qui ne abbiamo rilevate di più elevate». La neosindaca Patrizia Andreotti ha assicurato che presto vedrà il collega di Salzano Alessandro Quaresimin per cercare di trovare una via d’uscita. «A noi andrebbe bene anche il by-pass dietro alle nostre case», osserva Gambaro, «purché non sia a ridosso ma ad alcune centinaia di metri di distanza, per non vivere nella morsa di due arterie. Davvero non possiamo più aspettare e se non dovessimo avere risposte in tempi rapidi, siamo pronti a tornare in strada a protestare». La protesta ha assunto i toni dell’esasperazione e la minaccia di bloccare la strada, non nuova, si sta concretizzando: gli abitanti non ne possono più di essere costretti a subire una situazione invivibile.

Alessandro Ragazzo

 

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