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Nuova Venezia – Meneguzzo in cella ha tentato di suicidarsi

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

23

giu

2014

Meneguzzo in cella ha tentato di suicidarsi

Il finanziere di Palladio, inquisito per una presunta tangente girata a Milanese, è ora ai domiciliari

VICENZA – Nella notte tra mercoledì e giovedì scorso, il manager vicentino Roberto Meneguzzo avrebbe tentato il suicidio infilandosi un sacchetto in testa e cercando di provocare il proprio soffocamento. È questa la motivazione principale che ha indotto i magistrati veneziani a concedere gli arresti domiciliari a Meneguzzo, dopo venti giorni di carcere a La Spezia durante i quali, appunto, in preda a una grave depressione, avrebbe tentato di togliersi la vita. Adesso Meneguzzo è tornato a casa, a Vicenza, trincerandosi dietro pochi familiari. Meneguzzo, amministratore delegato e presidente di Palladio Finanziaria, era stato arrestato lo scorso 4 giungo nell’ ambito dell’inchiesta sul Mose. L’accusa contenuta nelle settecento pagine di custodia cautelare firmate dal gip Alberto Scaramuzza, fa riferimento a una presunta tangente di 500 mila euro che l’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova Giovanni Mazzacurati avrebbe consegnato a Meneguzzo per l’ex consigliere politico di Giulio Tremonti, l’ex parlamentare Marco Milanese. La «stecca» sarebbe stata indirizzata per sbloccare circa 400 milioni di finanziamento destinato al proseguimento delle opere del Mose veneziano. L’ex ministro Tremonti aveva bloccato il via libera e Mazzacurati, preoccupato per l’andamento dei lavori, avrebbe chiesto a Lia Sartori di presentargli Meneguzzo che si sarebbe fatto tramite con Milanese per raggiungere Tremonti. Il Cipe, pochi mesi dopo, sbloccò effettivamente quei fondi e il Consorzio Venezia Nuova poté proseguire nella progettazione delle opere di salvaguardia. Secondo i magistrati, la consegna del denaro per tramite di Meneguzzo, avvenuto negli uffici di Palladio finanziaria a Milano, sarebbe la prova del coinvolgimento attivo di Meneguzzo nel sistema che cercava di agevolare il Mose. Nell’ordinanza è scritto testualmente che il denaro fu consegnato «al fine di influire sulla concessione dei finanziamenti del Mose e in particolare nel far inserire tra gli stanziamenti inclusi nella delibera Cipe n. 31/2010 e nei decreti collegati anche la somma relativa ai lavori gestiti dal Consorzio Venezia Nuova, inizialmente esclusa dal ministro, in violazione evidente dei principi di imparzialità e indipendenza ».

 

Savioli: «Ho fatto favori a Zanonato»

L’europarlamentare querela “Libero”

Pio Savioli, ex dirigente del Consorzio Venezia Nuova, indagato per le tangenti Mose, tira in ballo Flavio Zanonato in un’intervista su “Libero”: «Gli ho fatto favori», dichiara raccontando la storia (peraltro non inedita) di un’asfaltatura fatta fare gratuitamente in Prato della Valle. Il sindaco di Padova, Massimo Bitonci, riprende l’articolo del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro e lo posta sulla sua pagina Facebook. E in serata, sempre su FB, arriva la secca replica dell’ex primo cittadino di Padova ed ex ministro, oggi europarlamentare, che annuncia querela nei confronti di “Libero”: l’asfaltatura gratis – spiega – la ottenne nel 2011 per favorire la realizzazione della manifestazione di beneficienza Run for children organizzata dalla Città della speranza. Una normale sponsorizzazione, dunque. E poi la stoccata a Bitonci.

 

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