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Perchè non partono i lavori di completamento della tangenziale nord-ovest? Se lo chiedono i cittadini del quartiere Centro Nord di Mogliano che vedono crescere rigoglioso il mais nell’area dove alcuni mesi fa è stato insediato il cantiere per la realizzazione della bretella di 2,5 chilometri, progettata e finanziata con 9,5 milioni di euro dalla Provincia di Treviso. I lavori sono fermi in attesa del pronunciamento del Tar in merito al ricorso presentato dalla famiglia Boldini che si è opposta all’esproprio del terreno dove dovrà passare la nuova arteria. L’intervento riguarda il tratto stradale di collegamento tra il Terraglio, all’altezza dell’ex stabilimento Nigi, fino al grande rondò della provinciale 64 di via Zermanesa da dove si accede alle grandi arterie di comunicazione (Passante, Tangenziale di Mestre, A-27 e A-4). Il progetto aveva subito un primo stop dopo il ricorso al Tar presentato dall’azienda agricola Pesce che rivendicava un indennizzo dei terreni da espropriare pressochè doppio rispetto a quello stabilito dalla Provincia. Ne è nato un lungo contenzioso legale che ha bloccato il cantiere per mesi. Alla fine l’ha spuntata la Provincia che ha vinto il ricorso al Consiglio di Stato. Adesso rimane in piedi l’altro ricorso al Tar presentato dalla parte della famiglia di Giorgio Boldini (presidente della Fondazione “Giuseppe Boldini”). Le perplessità del nuovo sindaco di Mogliano Carola Arena: «La tangenziale nord ovest – spiega – poteva avere un senso prima che venisse costruito il Passante di Mestre. Al posto della nuova bretella, che lascerà una pesante ferita sul territorio come la rotatoria sul Terraglio, era sufficiente allargare l’attuale sezione stradale di via Bianchi per raggiungere il rondò sulla Zermanesa contenendo l’impatto ambientale».

 

LA POLEMICA – Il cantiere intanto è fermo per il ricorso della famiglia Boldini

Arena boccia la tangenziale

Sindaco critico: «Ferita aperta. Aveva senso prima del Passante, ora non più»

Al sindaco Arena la progettata tangenziale nord ovest proprio non va giù: «Poteva avere un senso prima che venisse costruito il Passante di Mestre. Al posto della nuova bretella, che lascerà una pesante ferita sul territorio come la rotatoria sul Terraglio, era sufficiente allargare l’attuale sezione stradale di via Bianchi per raggiungere il rondò sulla Zermanesa contenendo l’impatto ambientale». Una bocciatura senza mezzi termini che per il momento sembra essere premiata. I lavori di completamento infatti sono fermi e il mais cresce rigoglioso nell’area dove alcuni mesi fa è stato insediato il cantiere per la realizzazione della bretella di 2,5 chilometri, progettata e finanziata con 9,5 milioni di euro dalla Provincia di Treviso. Tutto bloccato in attesa del pronunciamento del Tar in merito al ricorso presentato dalla famiglia Boldini che si è opposta all’esproprio del terreno dove dovrà passare la nuova arteria. L’intervento riguarda il tratto stradale di collegamento tra il Terraglio, all’altezza dell’ex stabilimento Nigi, fino al grande rondò della provinciale 64 di via Zermanesa da dove si accede alle grandi arterie di comunicazione (Passante, Tangenziale di Mestre, A-27 e A-4). Il progetto aveva subito un primo stop dopo il ricorso al Tar presentato dall’azienda agricola Pesce che rivendicava un indennizzo dei terreni da espropriare pressochè doppio rispetto a quello stabilito dalla Provincia. Ne è nato un lungo contenzioso legale che ha bloccato il cantiere per mesi. Alla fine l’ha spuntata la Provincia che ha vinto il ricorso al Consiglio di Stato. Adesso rimane in piedi l’altro ricorso al Tar presentato dalla parte della famiglia di Giorgio Boldini (presidente della Fondazione “Giuseppe Boldini”, patriota risorgimentale che fu primo sindaco di Mogliano). In questo caso il ricorso al tribunale amministrativo regionale è stato fatto in difesa di un’area verde di pregio ambientale. Il presidente della Provincia, Leonardo Muraro, difende il progetto della tangenziale per migliorare la viabilità dell’area centrale di Mogliano e della circolazione della zona di Treviso sud.

Nello Duprè

 

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