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CONSIGLIO – Dopo la polemica sul decoro in web: Bortoluzzi del Pd regala le cravatte ai colleghi

Il comitato in municipio contro il nuovo ipermercato: «Problemi di sicurezza, viabilità da completare»

«Non c’è il rispetto nemmeno degli accordi sottoscritti». Il comitato di cittadini del Menarè ha portato richieste e proteste sotto la loggia del municipio di piazza Cima, ieri sera, in occasione del consiglio comunale. L’ennesimo atto di una battaglia cominciata 22 anni fa quando si costituì il gruppo di cittadini che tutt’oggi porta avanti le richieste di risolvere i punti critici della viabilità lungo quel tratto di Alemagna. «In premessa all’accordo di programma – afferma il comitato – si sottolinea tutta l’urgenza e l’irrinunciabile necessità della messa in sicurezza del Menarè per giustificare la contestuale previsione del mega centro commerciale. Ma ad oggi quelle opere non sono state ancora realizzate».
Il centro commerciale invece aprirà il prossimo settembre. Alcuni referenti del comitato hanno consegnato agli amministratori coneglianesi una lettera nella quale chiedono risposte e motivazioni «alla totale mancanza della progettazione della pista ciclabile prevista nell’accordo, alla mancata convocazione del comitato di vigilanza appositamente costituito per controllare tempi e modalità delle opere e all’assenza delle altre opere strutturali previste». Le stesse domande che il consigliere Alessandro Bortoluzzi ha posto al sindaco con l’interpellanza (depositata il 15 aprile scorso). «Le opere pubbliche stanno proseguendo» ha affermato il sindaco Floriano Zambon puntualizzando che le tempistiche sono state rispettate o che comunque i ritardi non sono significativi. In quanto al prolungamento della pista ciclabile, i ritardi sembrano dovuti alla mancanza di risorse da parte del comune di Colle Umberto. Sul punto, ha detto Zambon «il 19 giugno è stata formalizzata la richiesta alla Regione di convocare il comitato di vigilanza». Un consiglio comunale iniziato con Bortoluzzi che ha (provocatoriamente) distribuito ai colleghi delle cravatte in risposta alla discussione sollevata sul web da “Coneglianesi incazzati” circa l’obbligo di indossare giacca e cravatta (e tailleur per le donne) in consiglio comunale. «Un gruppo che ha nel nome un turpiloquio – ha detto Bortoluzzi – non può dare lezioni di bon ton agli altri».

 

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