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Governatore e sindaco di Verona per una volta d’accordo «Purché la nuova holding non sia un nuovo centro di potere»

Bottacin (Verso Nord) attacca i due leghisti: «Il concessionario unico è l’escamotage per mantenere costose rendite di posizione politiche a danno degli utenti»

VENEZIA – Sì a un unico gestore autostradale per le autostrade del Veneto. Il governatore Luca Zaia, per una volta, si trova d’accordo con il rivale Flavio Tosi, presidente della Brescia-Padova. Con una goccia di veleno: «Purché non sia un nuovo centro di potere, ma si riducano i posti nei consigli di amministrazione. Pochi sederi, poche poltrone. E costi più bassi per gli utenti» sibila il governatore del Veneto durante il consueto punto stampa del martedì. La proposta di aggregare i concessionari autostradali era venuta dal sindaco di Verona, Flavio Tosi, a margine dell’apertura di un nuovo tratto di Valdastico Sud. Attualmente, infatti, il Veneto è un ginepraio dove operano ben cinque concessionari: la Brescia- Padova, l’Autostrada del Brennero, la Cav regionale, Autovie venete, Autostrade per l’Italia. Troppi per poco più trecento chilometri di rete autostradale. Anche perché ciascun gestore, poi, tiene insieme una catena di partecipazioni incrociate che spesso ripropongono sovrapposizioni e piccole partecipazioni legate a società strumentali minori. «Sono assolutamente favorevole a una holding che riunisca tutti i concessionari autostradali – spiega Luca Zaia – e confermo la disponibilità a portare anche Cav dentro a questo ragionamento. Anzi, direi che sarebbe più opportuno costituire una holding di partecipazioni con tutti i concessionari del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e del Trentino Alto Adige. Allora sì che saremmo una potenza, capace di confrontarci con gli operatori nazionali. Dico di più: bisogna fare con le autostrade ciò che Marchi sta facendo con gli scali aeroportuali, dialogando con Verona e Ronchi dei Legionari. E così per la portualità ». Chi invece è assolutamente contrario alla «mano pubblica » nei concessionari autostradali è Diego Bottacin, capogruppo regionale di Verso Nord: «Gli enti pubblici, Regione, Province e Comuni, devono uscire immediatamente dalle società di gestione delle autostrade. La massiccia presenza degli enti locali chiude il mercato ai soggetti privati e genera sprechi, inefficienze e clientele» spiega Bottacin, che stronca così la proposta del sindaco di Verona Flavio Tosi di un concessionario unico per la rete autostradale veneta. «Pur di non fare una gara, Tosi non esita a tosare gli utenti delle autostrade – afferma Bottacin – Il concessionario unico sognato dal sindaco di Verona è l’escamotage per mantenere costose rendite di posizione politiche a danno degli utenti, in perfetta continuità con il passato. Le amministrazioni pubbliche devono fare i concedenti, fare la programmazione ed esercitare il controllo; non certo occuparsi della gestione diretta». In questo modo, sarebbe possibile ridurre le tariffe dell’80 per cento. Secondo Bottacin la Regione Veneto dovrebbe candidarsi a fare il concedente delle proprie autostrade al posto del Ministero delle Infrastrutture. «Così potrà mettere a gara le concessioni della A4 Brescia- Padova, del Passante, della Padova-Mestre, della A22 Modena-Brennero e del tratto veneto della A4».

Daniele Ferrazza

 

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