Gazzettino – Quarto d’Altino. Pista ciclabile sul Sile arrivano 700mila euro.
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
25
lug
2014
QUARTO D’ALTINO – Un lungo percorso in bici lungo il Sile che potrebbe partire da Portegrandi e arrivare, per i più allenati, fino a San Michele Vecchio. La pista però improvvisamente si interrompe, all’altezza del campo sportivo di Quarto d’Altino, con tanti disagi per i ciclisti, costretti a scendere dall’argine del fiume e a trasferirsi sulla provinciale. Ma la buona notizia, per gli amanti delle due ruote, è che presto le loro gimkane finiranno. Sono in arrivo infatti 800mila euro per due importanti interventi: la realizzazione della pista ciclopedonale lungo il Sile e la valorizzazione della zona umida di San Michele Vecchio.
Lo ha comunicato mercoledì sera, nel corso del consiglio comunale la consigliera del Comune e dell’Ente del Parco del Sile, Francesca Perazza. «Il consiglio dell’ente parco dello scorso 30 giugno – spiega Perazza – ha approvato una variazione di bilancio di previsione, con l’inserimento di un contributo 700mila euro da parte della Regione Veneto per la realizzazione del percorso ciclo pedonale che congiunge il ponte stradale sul Sile di Quarto alla zona umida di San Michele Vecchio. Intervento che comprende anche la sistemazione del pontile del passo». Il progetto di questa attesa opera è stato fatto gratuitamente dall’architetto Claudio Grosso di Quarto d’Altino, con la collaborazione dell’architetto Ruggero Sartorato, entrambi consiglieri del Parco. Ma non è tutto: il consiglio del parco ha deciso inoltre di attivare dei progetti di recupero e valorizzazione della zona umida di San Michele Vecchio. Per questo intervento sono stati stanziati 100mila euro, di cui 70mila dalla Regione e 30mila a carico del bilancio dell’ente parco. «L’abbandono della manutenzione ordinaria e straordinaria della zona umida fin dal 2010 – prosegue Perazza – a causa della cessazione del contratto di gestione dell’area tra il parco e il comune di Quarto d’Altino, delegato all’Astea dal 2000 al 2010, ha prodotto effetti devastanti per l’intera zona. L’invasione di piante ha soppiantano il precedente sito, rifugio sia vegetale che animale». Ieri si è tenuto l’incontro tecnico tra ente del Parco e Comune e preso saranno definiti i dettagli per l’avvio dei lavori.
Melody Fusaro