Gazzettino – Fiori nei vigneti: addio ai parassiti
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1
ago
2014
IL FUTURO DEL PROSECCO – Polegato importa il modello francese: «Ora spero ci seguano in molti»
A Refrontolo la lotta biologica naturale: Astoria apripista nella Marca
I VANTAGGI – In un anno trattamenti ridotti del 40 per cento
Fitofarmaci, disseccanti, ambientalisti sul piede di guerra, cittadini infuriati. Stop. La risposta a tutte le battaglie in nome e contro il Prosecco è in un giardino. Passa attraverso i fiori la nuova frontiera della viticoltura responsabile. Una frontiera che al momento ha un solo orizzonte: la tenuta Val De Brun di Refrontolo, nel cuore della zona Docg Conegliano – Valdobbiadene. È qui che Astoria Vini ha deciso di mettere in campo, letteralmente, un progetto d’avanguardia. Combattere i parassiti dell’uva con insetti attirati nei vigneti dai fiori piantati tra i filari. Un progetto d’avanguardia nella Marca, ma ben collaudato dai colleghi d’Oltralpe che di “Vignes fleuries” hanno fatto un prodotto d’esportazione. Il sistema è semplice: si tratta di ricreare quell’ecosistema che favorisca lo sviluppo di una flora e di una fauna integrata con i vigneti, che da un lato arricchisca il terreno e dall’altro attiri quegli insetti in grado di combattere in modo naturale i parassiti che attaccano le uve. Come fare? Piantando fiori, piante, arbusti auctoni. Il tipo di mix di sementi utilizzate in Crevada è un’esclusiva e si chiama appunto “Astoria”, realizzato sulla base delle caratteristiche del terreno e delle esigenze della cultura vinicola. Deve infatti adattarsi al terreno, resistere alle variazioni climatiche tipiche della zona e della specifica esposizione del terreno, oltre che garantire una copertura continuata in tutte le fasi dell’anno.
«L’idea l’ho avuta dopo aver visitato alcuni vitigni francesi in cui questo sistema era adottato -spiega Giorgio Polegato patron dell’Astoria- Due anni fa, quando per motivi di sicurezza abbiamo dovuto tagliare gli alberi che davano sulla strada lungo via Crevada, ho colto l’occasione per realizzarlo. È stato uno studio non facile: perché questo metodo sia efficace non basta replicarlo da altre esperienze, ma va calato nell’ecosistema in cui dev’essere realizzato». Un lavoro premiato dal risultato: già nel primo anno i trattamenti antiparassitari si riducono del 40 per cento. E dai vantaggi. «In questo modo -afferma Ruggero De Conti, il giardiniere di Studio Artenatura che ha realizzato il progetto- si attiva la biodiversità e si va a ripristinare l’ecosistema originale. Questo permette di abbassare drasticamente il numero di trattamenti, di evitare lo sfalcio dell’erba e di contenere i costi di manutenzione. Non solo: non vengono impiegati concimi o agenti chimici perchè le piante usate sono solo spontanee».
Ora non resta che crederci. E affidarsi. A memoria resta quell’angolo di Crevada bello come una cartolina. «Spero che anche altri produttori seguano il nostro esempio». Spera Polegato. E con lui migliaia di cittadini. Nel frattempo godiamoci i fiori.
Manuela Collodet