Nuova Venezia – Marghera. Eni ci ripensa e firma un accordo ma i lavoratori non si fidano.
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1
ago
2014
Con la mediazione del ministro Guidi arriva l’intesa: rinviato a settembre il confronto tra le parti
In gioco il futuro dell’impianto del cracking dell’etilene, che non sarà riavviato il prossimo 18 agosto
MARGHERA – Dopo la rottura dell’altro ieri tra i vertici di Eni e i sindacati nazionali dei chimici di Cgil, Cisl, Uil, ieri – dopo un’ulteriore mediazione del ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi – le due parti si sono ritrovate e hanno siglato un accordo che riconferma gli impegni di continuità produttiva sia a Gela (Sicilia) che a Porto Marghera che Eni sembrava voler disattendere. Nell’intesa siglata ieri dai tre segretari generali nazionali dei chimici, il ministro e il manager Salvatore Sardo dell’Eni, non si conferma nei tempi previsti (il 18 agosto prossimo) il riavvio dell’impianto del cracking di Porto Marghera. Per questo i sindacati locali e le Rsu di Versalis spa (la società dell’Eni che gestisce gli impianti del cracking che occupano circa 400 dipendenti diretti) hanno ribadito – in un comunicato diffuso prima della notizia della firma dell’accordo a Roma e poi riconfermato – la «prosecuzione delle forme di mobilitazione già in atto, con una loro intensificazione, fino alla fermata totale di tutte le pipe-lines per fornire i petrolchimici emiliani già dai prossimi giorni» sino a quando non ci sarà «una data credibile e concordata di riavvio dell’impianto di cracking dll’etilene». Le segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, invece, hanno diffuso nel pomeriggio di ieri un comunicato in cui annunciano la sospensione dello stato di agitazione e mobilitazione sindacale a livello nazionale e danno un giudizio positivo sull’accordo sottoscritto con la mediazione del ministro Guidi, in cui a partire da settembre prossimo «le parti saranno impegnate nella realizzazione di un nuovo protocollo di relazioni sindacali per la competitività e lo sviluppo delle attività dell’Eni a fronte della condivisione del quadro e delle prospettive industriali. La mobilitazione, con il blocco della movimentazione via nave e pipe-line dell’etilene da Porto Marghera all’Emilia, potrebbe però rientrare lunedì prossimo, dopo il previsto incontro tra i delegati di base della Rsu di Versalis – che ha chiesto ai sindacati di prorogare l’utilizzo della cassa integrazione ordinaria che scadrebbe il prossimo 3 agosto – e le segreterie territoriali dei sindacati dei chimici. Nell’accordo siglato ieri a Roma si prevede che Versalis e i sindacati territoriali «si attiveranno per valutare le problematiche legate all’Aia della centrale termoelettrica di Porto Marghera che impediscono il riavvio previsto del cracking, per individuare le soluzioni, tecnicamente e economicamente compatibili, che consentono di superare tale criticità». Positivo ma prudente il giudizio sull’accordo del governatore Luca Zaia che aveva minacciato di fare causa all’Eni se non avesse rispettato i piani di investimenti sottoscritti: «L’accordo di ieri tra Eni e sindacati è rassicurante», ha dichiarato. «Noi in ogni caso teniamo alta la guardia e vigileremo perché i contenuti dell’accordo sulla chimica a Porto Marghera siano rispettati, senza incertezze né esitazioni. Per me ciò che valeva e vale è la firma posta a suo tempo sull’intesa per Porto Marghera, per la quale gli enti locali e la Regione del Veneto hanno già assunto impegni anche in termini di risorse pubbliche e una nuova vertenza non avrebbe dovuto neppure essere aperta. Non è pensabile che tutto venga rimesso in discussione per un cambio ai vertici dell’Eni. Stiamo parlando di un piano strategico non solo per Venezia, che comprende per Porto Marghera problematiche che vanno dalla bonifica all’occupazione, dall’energia a nuovi obiettivi industriali. Per questo la Regione è e sarà a fianco dei lavoratori».
Gianni Favarato