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Portogruaro. Il nuovo orario, più favorevole, slitta dal 7 settembre al 19 ottobre

Legambiente contro il governatore: «Sempre peggio, serve un cambio di rotta»

PORTOGRUARO – L’ultima doccia fredda per pendolari e studenti arriva dalla tratta Treviso- Portogruaro. Trenitalia, tramite la Regione, ha fatto sapere che il nuovo assetto dell’orario della linea, con le modifiche e gli aggiustamenti concordati, entrerà in vigore solo dal 19 ottobre e non dal 7 settembre come si era deciso. E non c’è traccia dell’introduzione della corsa richiesta con partenza alle 7.05 da Treviso, che sarebbe molto utile per gli studenti che gravitano su Portogruaro, oggi costretti a prendere il treno delle 6.18 che arriva nella città del Lemene alle 7.17.

Ma le proteste riguardano soprattutto la Venezia-Portogruaro. «A Zaia risulta che l’orario cadenzato, dopo un avvio problematico, stia funzionando. Vogliamo ricordare al presidente che ci sono pendolari che chiedono modifiche da ben nove mesi e non sono state accolte?», attaccano da Legambiente Veneto Orientale. Per gli ambientalisti la situazione è decisamente diversa rispetto a quella dipinta dal governatore secondo cui, dopo una fase di assestamento, le cose sarebbe migliorate. «Ci sono stati tavoli tecnici, tavoli politici, richieste scritte di modifica o inserimento di corse. Comitati e amministrazioni si sono mobilitati, ma questa politica regionale ha sempre ascoltato, senza mai dare ciò che lecitamente è stato chiesto», attacca Nicola Nucera a nome del circolo di Legambiente Veneto Orientale, «per quanto riguarda la Venezia-Portogruaro, ancora aspettiamo il treno notturno da Venezia alle 0.21 che trasportava un centinaio di viaggiatori ogni sera. Non sono state ripristinate nemmeno le corse nei giorni festivi, né la corsa serale delle 21.41 che era frequentata da turnisti e turisti. Permangono ore durante la giornata prive di treni in circolazione. Durante l’estate sono sparite ben 22 corse, tra cui quella per i turnisti mattutini che si recano a Venezia alle 6.30. Quindi i problemi sono ancora tutti sul piatto, l’orario cadenzato è ancora affetto da patologie dovute alle note ristrettezze economiche». Per Legambiente è necessario un cambio di rotta da parte della Regione. «Finché la politica regionale non metterà sul piatto soldi, e non solo promesse di miglioramento, non ci saranno condizioni migliori, né treni in più per i pendolari», conclude Nucera, «se, come Zaia dice, si andrà a gara per assegnare il trasporto ferroviario, si mettano risorse aggiuntive, del bilancio regionale, per fornire servizi di qualità degni dell’Europa». Legambiente chiede infine che il gruppo di lavoro che sarà costituito per predisporre la nuova gara si confronti con i pendolari.

Giovanni Monforte

 

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