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Cestrone attacca la regione

Una macchina del fango attivata da qualcuno in Regione per screditarlo e per punirlo della sua presa di posizione contro il nuovo ospedale a Padova Ovest a cui un tempo era favorevole. Questo, per lui, è la divulgazione «da parte di un organo regionale» del documento della Corte dei Conti relativo all’inchiesta sull’appalto ristorazione alla Serenissima; inchiesta che lo vede coinvolto insieme ad altri 40 tra manager e dirigenti della sanità veneta. Il trevigiano Adriano Cestrone, ex potentissimo direttore generale dell’azienda ospedaliera di Padova (dal 2003 al 2012), conosciuto anche nel Veneziano in quanto responsabile delle attività della clinica privata Torre Eva, sul Terraglio, e direttore sanitario della casa di cura Rizzola di San Donà, ieri mattina ha sparato ad alzo zero. Lo ha fatto nella sala Rossini del Pedrocchi, a Padova, in occasione di una conferenza stampa convocata per spiegare «perché oggi sono contrario al nuovo ospedale di Padova a Padova Ovest». Ed eccola la spiegazione: contrario a Padova Ovest perché a rischio tangenti essendo le società coinvolte nel finanziamento e nella progettazione del nuovo ospedale le stesse del Mose. «Parlare di un project predisposto da alcune persone, coinvolte nello scandalo Mose, è moralmente e politicamente improponibile e per me inaccettabile», ha detto. Prima di arrivare al Mose, Cestrone ha voluto soffermarsi sull’altra inchiesta, quella della Corte dei Conti che contesta a 40 persone un presunto danno erariale da 12 milioni, la cifra spesa da Usl 16, Azienda ospedaliera e Iov per affidare l’appalto ristorazione alla Serenissima, colosso vicentino di Mario Putin, vicino a Giancarlo Galan. Cestrone l’ha scoperto dai giornali mentre era in vacanza. Una tegola che gli è arrivata a distanza di appena un mese da un’altra notizia: quella secondo cui il governatore Luca Zaia sta valutando contro di lui una causa per i possibili danni provocati dall’interruzione del progetto per il nuovo ospedale a Padova Ovest. Per l’ex dg le due cose sono collegate: «Sono profondamente disgustato e amareggiato».

(s.t.)

 

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