Gazzettino – Quarto d’Altino “Portiamo Trenitalia in tribunale”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
10
set
2014
QUARTO D’ALTINO – Sperimentazione in sordina e pendolari infuriati
Ancora treni soppressi. Le critiche anche di Marotta (Idv)
QUARTO D’ALTINO – «Con la documentazione arretrata dei disagi e dei disservizi porteremo Trenitalia davanti al giudice di pace». Potrebbe essere proprio questo, come annunciano i portavoce del comitato di Quarto d’Altino, il prossimo passo dei pendolari, da anni in lotta con Regione e Trenitalia. Lunedì sono partiti, in sordina, i 22 nuovi collegamenti ferroviari tra Padova e Mestre, anticipazione sperimentale della metropolitana di superficie. I problemi dei pendolari, però, sono quelli di sempre. Da inizio settimana, con il ripristino dell’orario completo e quindi di alcune corse sospese a giugno (nonostante le proteste degli utenti), sono ancora decine i casi di ritardi, disagi e soppressioni segnalate giorno dopo giorno dai pendolari di Quarto d’Altino e del Veneto Orientale.
Solo nella giornata di lunedì sarebbero stati soppressi tre treni della linea Venezia-Portogruaro che avrebbero fatto scattare una segnalazione del Comitato di Quarto alla direzione di Trenitalia. Ieri, stessa storia, con un’altra mattinata di passione segnata dai ritardi, disservizi e cancellazioni. Le critiche, però, arrivano da tutti i fronti. Gennaro Marotta, consigliere regionale Idv, contesta anche la scelta di far partire in sordina la sperimentazione della metropolitana di superficie. «Non sappiamo se la decisione sia stata di Trenitalia o della Regione – commenta Marotta – Ma far partire le nuove corse nell’ombra è stata una pessima idea. Alla peggio, bastava organizzarsi con qualche fotocopia nelle stazioni e gli annunci all’altoparlante. Pochi euro, quasi a costo zero. Invece i viaggiatori non sanno nulla della nuova metro… clandestina». L’anticipazione sperimentale dovrebbe andare avanti fino al 13 dicembre.
«Un altro neo – osserva Marotta – è che i nuovi treni colleghino Padova con Mestre, ma non con Venezia. In questo modo escludiamo i turisti, molti pendolari e tutti gli studenti universitari. Una scelta che dal punto organizzativo sarà anche motivata, ma che per l’utenza resta un mistero».
(m.fus.)