Nuova Venezia – Chioggia, Grandi navi. La Majesty arriva ai Saloni “Test superato con successo”.
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
23
set
2014
Sono 1600 i passeggeri arrivati ieri da Corfù e ripartiti la sera: metà sono rimasti in città
La soddisfazione di Ctc, Comune, Camera di commercio e Aspo: «Un allenamento riuscito»
CHIOGGIA – Promossa la stazione marittima dei Saloni. Ieri, alle 7.30 è attraccata la nave da crociera Thomson Majesty con 1.600 passeggeri partiti venerdì da Corfù. Più della metà è rimasta in città sparpagliandosi tra corso del Popolo, le calli e la spiaggia, gli altri si sono imbarcati sulle motonavi diretti a Venezia, Murano, Burano e Torcello. Una prova del fuoco per il terminal dei Saloni, per la città e per la neonata società Chioggia terminal crociere (Ctc) che dovrà gestire il traffico passeggeri. Il test è stato superato con successo, ora però si dovrà lavorare perché quello che al momento è un esperimento diventi routine. L’arrivo della Majesty, portata a Chioggia dall’agenzia marittima Hugo Trumpy di Genova, la stessa che ha portato nel 2007 la Arion (con 400 passeggeri) e nel 2012 la Berlin (con 600 passeggeri), è stato salutato con entusiasmo da tutti gli attori che negli ultimi mesi si sono prodigati per superare tutti gli ostacoli: amministrazione comunale, Camera di commercio (Cciaa), Aspo, agenzia marittima, piloti. «Per Chioggia è una giornata storica», commenta il direttore della Camera di commercio Roberto Crosta, «l’arrivo della Majesty decreta la vittoria di una scommessa partita anni fa e su cui non tutti credevano. Abbiamo lavorato sodo, superato ostacoli enormi, ma l’attracco di questa mattina dimostra che la città è all’altezza e che possiamo continuare su questa strada». Per far decollare la marittima dei Saloni (1.200 metri quadri di centro servizi), Ctc (di cui fanno parte solo Camera di commercio e Comune tramite Sst) è stata potenziata innestando capitale e a breve sarà aperta all’ingresso di soci privati. «Quello di oggi non è un esperimento», sottolinea l’amministratore unico di Ctc, Giuseppe Molin, «ma un allenamento. L’obiettivo è che Chioggia rientri a pieno titolo in un sistema crocieristico lagunare, non in concorrenza ma in sinergia con Venezia, ospitando magari un arrivo a settimana. La stazione già funziona, dobbiamo anche lavorare per recuperare la zona dei Saloni, riqualificandola». A salutare l’arrivo della Majesty in banchina anche il sindaco, Giuseppe Casson e il vice Maurizio Salvagno. «È senz’altro un punto di partenza», sostiene Casson, «c’è ancora molto da fare, ma l’arrivo di oggi segna la concreta possibilità che Chioggia diventi uno scalo crocieristico a tutti gli effetti. Non solo nella contingenza, durante i lavori necessari per spostare le navi dal bacino di San Marco, ma in prospettiva per rispondere all’espansione del turismo di questo tipo. La candidatura di Chioggia è stata “benedetta” nel Comitatone dell’8 agosto scorso quando è stato messo nero su bianco che c’è bisogno di creare un sistema crocieristico lagunare allargando il perimetro sulle realtà vicine a Venezia, Chioggia in primis. Noi non possiamo perdere questo treno, per questo stiamo accelerando per farci trovare pronti». Ai passeggeri della Majesty è stata consegnata una brochure in cui si riassumono i punti di forza di Chioggia, non come meta vicina a Venezia, ma come meta che merita di essere visitata perché ricca di storia, arte, cultura e buona gastronomia. Un biglietto da visita che deve aver colpito perché oltre la metà dei 1.600 passeggeri ha scelto di non imbarcarsi verso Venezia e le isole, ma di girare per la città. La Majesty è rimasta attraccata ai Saloni per tutto il giorno, riprendendo il mare attorno alle 20 diretta a Zadar in Croazia.
Elisabetta B.Anzoletti
Il manager Grillo: difficoltà eccessive, c’è chi non fa decollare questo scalo
«Troppi ostacoli e burocrazia»
CHIOGGIA – Fondali troppo bassi, banchine da finire e un eccesso di burocrazia che frena l’entusiasmo degli imprenditori. La Majesty è arrivata, ma sul decollo della stazione passeggeri dei Saloni pesano ancora forti incognite che potrebbero minare la buona riuscita dell’intero progetto. Lo dice, senza troppi giri di parole, Giorgio Grillo, manager della Hugo Trumpy, l’agenzia marittima che ha portato a Chioggia la Thomson Majesty. Nessuno ieri voleva, in una giornata di festa per la città, insistere troppo sulle difficoltà incontrate negli ultimi mesi per arrivare allo sbarco di ieri, ma Grillo non ha potuto evitare di palesare anche gli aspetti negativi. «Gli ostacoli sono stati moltissimi», spiega Grillo, «ci scontriamo con una burocrazia che non ha simili nel resto del mondo. Quello che in altri porti compete solo all’autorità portuale, in Italia passa almeno per 7-8 enti, ciascuno ci mette del suo rallentando all’inverosimile le cose. Va detto che fino a tre giorni fa non eravamo ancora sicuri di poter ormeggiare con la Majesty a Chioggia. Un assurdo. Inutile anche tacere sul fatto che ci sono un sacco di interessi in ballo per non far decollare lo scalo di Chioggia». La mancanza del nuovo Piano del porto non è un problema, perché la connotazione dei Saloni come porto commerciale già permette lo sbarco di passeggeri, ma le frizioni con la Capitaneria, per aspetti autorizzativi, non sono mancate. «È più facile dire no che sì», specifica il sindaco, Giuseppe Casson, «perché i sì implicano delle assunzioni di responsabilità. Non ci siamo fatti abbattere dai “no” che abbiamo incontrato in questi mesi e siamo andati avanti. Certo dobbiamo lavorare per portare i fondali a -11 metri così da poter accogliere almeno due grandi navi contemporaneamente e completare la banchina. Sono stato dal Magistrato alle acque proprio per perorare questi punti e spero davvero nel giro di pochi mesi di ottenere le due cose». A ottobre arriverà un’altra nave, ma per i mesi successivi non ci sono al momento certezze. «Noi crediamo su Chioggia», precisa Grillo, «e non abbiamo problemi a vendere il pacchetto Chioggia, ma dobbiamo avere certezza sulla facilità di usare lo scalo. Nessun imprenditore investe dove fino al giorno prima non sa se può arrivare. Finché decidono i militari le cose non si semplificano».
(e.b.a.)
Da Re (Ascom): «Questo è un turismo che non possiamo lasciarci sfuggire»
E si scommette sul mercato di escursioni e visite guidate per il Delta e altre città
Porto, ristoranti e negozi decine di posti nell’indotto
CHIOGGIA – Una settantina di persone per garantire solo le operazioni di sbarco, ma centinaia le assunzioni che potrebbero arrivare di riflesso con l’indotto. L’arrivo della Majesty ieri è anche servito per dimostrare alla città quanto ossigeno potrebbe arrivare con un sistema crocieristico che a regime dovrebbe contare su uno scalo a settimana. Turisti che girano per la città, mangiano nei ristoranti, spendono nei negozi, visitano i musei e magari si innamorano della località per tornarci con una vacanza più lunga. Quello di ieri rimane un test, ma già appare chiara la potenzialità di un nuovo settore turistico per la città. I 1.600 passeggeri della Majesty sono stati accolti da 52 persone e un’altra decina è stata assunta da Chioggia terminal crociere per gestire e coordinare tutta la vicenda. «Per ogni nave che arriva», spiega Giuseppe Molin, amministratore unico di Ctc, «servono direttamente una settantina di persone, ma se fossimo punto di partenza e di conclusione di una crociera ne servirebbero anche di più per tutte le operazioni di check in. Senza contare poi l’indotto». Solo ieri sono state“reclutate” otto motonavi per le gite a Venezia e alle isole e due pullman per accompagnare i turisti che dovevano raggiungere il centro di Chioggia. Chi si è fermato in città ha consumato nei locali e ha approfittato per fare shopping. Centinaia di persone che in un lunedì qualsiasi di settembre mai si sarebbero viste in corso del Popolo. «È un turismo questo che non possiamo lasciarci sfuggire», commenta il presidente di Ascom, Alessandro Da Re, «da anni parliamo di allungare la stagione, di far decollare il centro commerciale naturale di Chioggia, di promuovere l’etichetta di città d’arte. Il traffico crocieristico è un’opportunità che non possiamo perdere e dobbiamo tutti dimostrarci all’altezza». Chioggia ha incontrato l’interesse degli armatori anche perché risulta un’ottima base di partenza per raggiungere il Delta del Po, Ferrara e Mantova. C’è quindi tutto un mercato di escursioni e di visite guidate da sviluppare, con ricadute positive sull’occupazione. «Siamo certi che la città sia pronta», commenta l’amministrazione delegato di Aspo, Oscar Nalesso, «che abbia molto da offrire e molto da guadagnare da questo nuovo turismo. Sapremo superare anche gli ultimi ostacoli e a primavera accoglieremo nuove navi».
Elisabetta Boscolo Anzoletti
i commenti degli esercenti
«Per ora solo tanta curiosità, ma è un’occasione unica»
CHIOGGIA Le opportunità ci sono, ma per il momento sembra essere cambiato poco. La curiosità, per ora, prevale sugli acquisti. I passeggeri della nave da crociera Louis Majesty, arrivata ieri mattina allo scalo di Isola Saloni, delude, almeno in parte, le aspettative degli esercenti. I vantaggi sull’economia cittadina, in termini di indotto, possono essere considerevoli, ma si dovrà attendere. Già dalle prime ore della mattinata di ieri non era difficile notare i passeggeri tra le calli e le vie del centro storico che, però, non sembravano molto propensi a fermarsi nei vari locali. «In pochi hanno acquistato qualcosa», allarga le braccia Mario Varagnolo, della rivendita tabacchi e giornali 54 dei Saloni, «qui sono di passaggio, evidentemente sono solo interessati a visitare Venezia». Accanto alla tabaccheria c’è Nadir Boscolo, che vende frutta e generi alimentari. «Abbiamo visto parecchia gente», dice, «alcuni sono entrati e si sono informati sui prodotti, ma in pochi hanno acquistato. Speriamo che il terminal non sia solo un abbaglio, ma che porti vantaggio all’economia». Se guardiamo i ristoranti, questi non sembrano essere stati invasi. «Abbiamo lavorato come una giornata normale», dice Barbara Dorsi della Ostaria numero 2, «abbiamo comunque fiducia e le aspettative sono tante, per poter lavorare anche nei periodi di bassa stagione, quando la città è spenta». Pareri simili da un’altra trattoria vicina allo scalo. «Come prima giornata non si è visto un grande afflusso», dice Felice Tiozzo della trattoria La Taverna, «i passeggeri per ora li abbiamo notati solo in giro per la città. Ma certo l’opportunità è positiva: l’importante è imparare ad accogliere bene i turisti sotto tutti i punti di vista».
(a.var.)