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Gazzettino – Padova, l’ospedale della discordia

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

24

set

2014

Tanti no per Bitonci. La Regione è contraria. L’Azienda sanitaria è critica: «Troppi 15 anni di lavori». E il rettore del Bo attacca: «Idee poco chiare»

Prendi due paghi uno. «La Regione ha offerto due ospedali nuovi a Padova, il polo dedicato alla ricerca e quello per i padovani, in due siti diversi. Noi pensiamo che concentrando tutto in un unico blocco si facciano più economie di scala e i pazienti non debbano trasferirsi da un posto all’altro». Parola del sindaco di Padova Massimo Bitonci. Sì ma quanto costa? «Lo stesso. Siamo riusciti a equiparare i costi del polo scientifico che era previsto in un terreno a Padova ovest a quello di un nuovo ospedale che li contenga entrambi, ricostruito nel sito attuale».
Peccato che la questione stia avvelenando da mesi i rapporti fra la Regione e il Comune e non solo visto che ieri tra il sindaco leghista e il rettore dell’Università Giuseppe Zaccaria si è scatenato un battibecco al vetriolo. Da una parte il primo cittadino che taccia l’Ateneo di aver liquidato in poche righe le considerazioni sul progetto e dall’altro il rettore che lo accusa di non avere le idee troppo chiare visto le promesse della campagna elettorale e il successivo cambio d’indirizzo (e di costi della struttura).
Dopo anni di commissioni, studi e delibere, la costruzione in project-financing cioè con il sostegno economico dei privati, era lanciata. Ma il sindaco Bitonci si è giocato l’elezione anche sul no a quel progetto puntando sul recupero del sito attuale. Risultato: la Regione ha bloccato l’iter e ha chiesto al Comune di certificare il fatto di aver cambiato idea. Così ieri una delibera di Giunta ha approvato il lavoro di un tavolo tecnico. Il mandato del sindaco è di rinegoziare gli accordi con la Regione sulla base di un studio di fattibilità costruito per convincere Zaia che il polo d’eccellenza a Padova si può fare.
Il “corpo” prevede 1320 posti letto estendibili a 1760, realizzabile per stralci al posto delle cliniche universitarie: costo 779 milioni. Di più o di meno di quello della Regione? Il project parlava di 650 milioni ma senza i costi per gli espropri (27 milioni) la bonifica ambientale (65 milioni) e le strade (almeno 50 milioni). Ma i tempi cambiano. Per il polo scientifico 9 anni. Questo invece almeno 15, secondo Bitonci.
Poi i finanziamenti. Zaia non ha mai amato i “project” e questo in particolare, messo sull’avviso da più commissioni regionali che lo stimavano troppo favorevole per i privati che mettono metà dei costi all’inizio, per poi recuperarli con la concessione di alcuni servizi. Ma senza 300 milioni di euro come si fa? «Procedendo per stralci» dice il sindaco. «La Regione ha già messo i primi 150 milioni. Servirebbero per fare l’ospedale della mamma e del bambino. Nel tempo potrebbe programmare l’intervento attingendo dai fondi statali o della Banca Europea. Io rimango dell’idea che potrebbero costruirlo tutto i privati per darlo in affitto al pubblico. In molti Paesi si fa così». Interessante l’organizzazione interna. Nel corpo centrale, diviso in tre blocchi, sale operatorie, ambulatori e le terapie intensive. Da qui partirebbero sei bracci corrispondenti a palazzi di quattro piani in cui sarebbero ospitati i degenti. Sulle venti stanze di ogni piano quattro sarebbero dedicate ai laboratori. Insomma cura e scienza si mescolerebbero direttamente. Chi non benedice il progetto è il direttore dell’azienda ospedaliera, Claudio Dario: «Così non possiamo andare avanti, per me un tempo superiore ai cinque anni per un nuovo ospedale non è accettabile». Ma l’impressione è che la Regione abbia già un piano B: «Non è il momento di siti alternativi ma il Comune ha tempo fino al 7 ottobre per rispondere. Dall’8 vedremo.

Mauro Giacon

 

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