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Nell’ex villa di maniero a Campolongo

CAMPOLONGO – Il giardino della Legalità a Campolongo oltre che da Marco Paolini sarà inaugurato dal gruppo musicale Sonohra. Ad annunciarlo è Gianni Ravarro responsabile dell’incubatore delle imprese “Affari Puliti “ che gestisce l’ex villa del boss Felice Maniero. Domani inaugurerà alle 10,45 il “Giardino della Legalità” in via Fermi a Campolongo. «Il “Giardino della Legalità”», spiega Ravarro, «area esterna del bene confiscato alla mala del Brenta, verrà restituito alla società civile come spazio pubblico per famiglie, giovani, bambini e associazioni, in primis residenti nei comuni della Riviera del Brenta e della Saccisica (il Piovese). All’inaugurazione, e al taglio del nastro, sarà presente l’attore Marco Paolini, che da sempre dimostra, con il suo percorso professionale e civile, una particolare attenzione e sensibilità verso l’impegno quotidiano per l’antimafia sociale sul territorio». Ci sarà anche, la Nazionale Cantanti sarà rappresentata dal giovane duo di musicisti veronesi Sonohra, che oggi usciranno con l’atteso video di “Oltre i suoi passi”, il terzo singolo tratto dal loro ultimo album “Il viaggio”. «I Sonohra», conclude Ravarro, «vogliono testimoniare il loro impegno a sostenere la raccolta fondi per completare il Giardino con un “auditorium” all’aperto da utilizzare per le attività dei giovani ed eventi culturali».

(a.ab.)

 

L’allarme dei sindaci e dei sindacati di polizia. Dall’inizio dell’anno individuate una decina di bande collegate tra loro

«Sta tornando la mafia del Brenta»

CAMPONOGARA – I segnali c’erano tutti da circa un anno e l’ultima operazione della polizia è stata solo la conferma: ora fra i sindaci della Riviera del Brenta e le associazioni del territorio è allarme. La rinascita della nuova mafia, certificata dagli ultimi arresti compiuti mercoledì all’alba dalla polizia, fa paura. La nuova criminalità organizzata si occupa, come ha sempre fatto, di droga, rapine e riciclaggio. Negli anni Settanta venne sottovalutata se non negata e per questo fece danni enormi. È questo il motivo per cui ora si chiede a gran voce un rafforzamento degli uffici investigativi. Di gruppi malavitosi organizzati dall’inizio dell’anno le forze dell’ordine ne hanno individuati quasi una decina. Talvolta con collegamenti evidenti. Troppi. «È inutile dire che che i furti negli appartamenti calano o che ci sono meno borseggi», dice il presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta, Giampietro Menin, «se sappiamo che abbiamo in casa organizzazioni criminali pericolosissime ed armate fino ai denti. Quello che fa impressione è che si tratta da anni delle stesse persone che tramandano l’attività criminale ad amici o figli. Fra gli ultimi arresti, insieme a tradizionali esponenti dell’ex mafia del Brenta c’erano anche imprenditori ed artigiani. Una dato preoccupante». Il sindaco è deciso a discutere della questione in una prossima Conferenza dei sindaci con il prefetto Domenico Cuttaia. Una conferenza che dalla prossima convocazione sarà presieduta dal sindaco di Campolongo Alessandro Campalto. Sulla necessità della presenza di più organico specializzato, conviene anche Oriana Boldrin ideatrice del premio letterario della Legalità Cristina Pavesi: «È incredibile come queste organizzazioni siano sempre attive. E la beffa è che molti di loro sono anche aiutati dai servizi sociali dei Comuni, uno scandalo». Ieri sera la Boldrin con l’associazione Mondo di Carta ha organizzato un incontro nella parrocchia di Liettoli di Campolongo sui rischi dell’uso delle droghe con medici delle Asl di Dolo e Piove di Sacco. Anche il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri è preoccupato: «Ormai è evidente che insieme a vecchi esponenti criminali si aggregano sempre più in questo momento di crisi persone giovani che vedono nella malavita una scorciatoia per fare soldi in modo rapido. Per questo sempre nelle nostre zone la cultura della legalità è un obbligo». Chiede uffici investigativi in Riviera anche il segretario nazionale del Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forza di poliziai (Coisp), Franco Maccari: «I fatti sono sotto gli occhi di tutti. Dall’inizio dell’anno le operazioni che hanno colpito gruppi mafiosi in Riviera sono state quasi una decina, per quasi un centinaio di persone arrestate o indagate. È chiaro che non si tratta di microcriminalità, ma di organizzazioni con collegamenti internazionali. Per questo la presenza di un commissariato ed uffici investigativi è necessaria. Prima che sia troppo tardi».

Alessandro Abbadir

 

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