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CASTELFRANCO – Si temono rischi da un punto di vista ambientale

Un fronte compatto si oppone alla vendita dell’area

CASTELFRANCO – Un no gridato a gran voce da diverse forze politiche cittadine contro la vendita all’asta del terreno tra via Sile e via Lovara, che l’Amministrazione comunale ha fissato per il 30 ottobre. Centoventimila metri quadri, con 720mila metri cubi di cemento autorizzati, la cui alienazione al Pd proprio non va giù: «Non si possono ignorare le 3000 firme raccolte dal Comitato Noecomostro per impedire la vendita».
Secondo il Pd il rischio è evidente: «La vendita del lotto va nella direzione opposta rispetto al ripristino di aree dismesse, si dovrebbe puntare ad uno sviluppo sostenibile, e invece si favorisce la concentrazione di sostanze inquinanti».
Il timore è che l’area venga acquisita da un colosso aziendale, che, anche secondo il consigliere indipendente Elena Magoga, «determinerebbe una devastazione ambientale».
Contrario anche il gruppo Vivere Castelfranco, secondo cui la a strada da percorrere è un’altra: «L’area dovrà essere parzialmente utilizzata in futuro per ospitare parte di un sottopassaggio o di un cavalcavia. Perché cederla ad un privato per poi dover fare un esproprio parziale per fare un opera pubblica?».
Non manca il no del M5S: «Ricorreremo a tutti i mezzi possibili per bloccare la svendita di un terreno che è patrimonio dei cittadini. No alla cementificazione selvaggia del territorio e alle opere inutili che sottraggono terra vergine».
E sulle possibilità di creare nuovi posti di lavoro?
Il fronte dei no non ci crede: «I posti tanto millantati dal sindaco Luciano Dussin non sono garantiti, abbiamo chiesto di assumere impegni scritti su questo fronte, non ci è giunta risposta».

Maria Chiara Pellizzari

 

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