Gazzettino – Riviera “Vogliono farci finire sott’acqua”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
23
ott
2014
I sindaci di Campagna Lupia, Campolongo e Camponogara scrivono a Zaia
Il potenziamento dell’idrovora di Lova potrebbe subire un ulteriore stop
«La Commissione di Salvaguardia Regionale di Venezia, invece di tutelare il nostro territorio dai rischi idraulici, ci rema contro». È una accusa pesante quella che i sindaci di Campagna Lupia, Campolongo Maggiore e Camponogara hanno indirizzato in una lettera congiunta al Presidente della Regione Luca Zaia e alla stessa Commissione di Salvaguardia di Venezia in merito all’intervento di potenziamento dell’idrovora di Lova. Da 12 metri cubi d’acqua al secondo, l’idrovora dovrebbe essere incrementata per riuscire ad espellerne 14,5 tramite la realizzazione di una nuova botte a sifone che passerebbe sotto la Romea e il Taglio Novissimo, per scaricare poi l’acqua in un canale lagunare. Il progetto di 3,5 milioni di euro risulta già finanziato dalla Regione e approvato dal Commissario agli eventi alluvionali, Mariano Carraro.
Oggi, giovedì, si riunisce la Commissione di Salvaguardia. Da fonti certe in mano ai tre sindaci pare che il progetto subisca un ulteriore stop, se non addirittura una respinta.
«Se fosse vero ciò che ci è stato riferito – scrivono i tre sindaci – tutto il territorio da Dolo a Campolongo Maggiore posto a est della strada provinciale 13 sarebbe in balia in balia di rischio idraulico. Noi decliniamo ogni responsabilità in caso di eventi perché non è ammesso che si trovino cavilli assurdi prevalenti sulla salvaguardia del territorio e soprattutto sulla sicurezza e l’incolumità dei cittadini. Altri però dovranno assumersene le proprie di responsabilità. Alla luce di quanto accaduto a Genova per i mancati interventi idraulici di messa in sicurezza del territorio, dovuti proprio a negligenze burocratiche, i sottoscritti Amministratori vogliono evidenziare al Presidente della Regione e alla Commissione stessa di come un fatto simile possa verificarsi anche nel nostro territorio. Già nel 2007, 2008 e 2009 il nostro suolo è stato duramente colpito da eventi alluvionali che hanno messo in ginocchio famiglie e attività produttive, lasciando sott’acqua per ben quattro giorni diverse abitazioni». Il progetto fa parte di un intervento di ricalibratura della rete scolante di bonifica a servizio di un territorio di 1750 ettari posto nei comuni di Campagna Lupia, Camponogara e Campolongo Maggiore, ma interessa anche ampie zone di Dolo e Mira.
IL CONSORZIO «Il progetto è pronto da tempo. Nessuno ha mai avuto da ridire»
La realizzazione del progetto dell’idrovora di Lova spetta al Consorzio di Bonifica «Acque Risorgive» guidata dal presidente Ernestino Prevedello.
«Il progetto – dice Prevedello – è pronto da tempo, l’iter per gli espropri concluso e il relativo appalto di 3,5 milioni di euro già affidato ad una ditta competente.
Il piano di lavoro è stato discusso in commissione regionale e in assemblea con i sindaci interessati di Fiesso d’Artico, Dolo, Mira, Campagna Lupia, Camponogara e Campolongo Maggiore. Nessuno ha mai avuto qualcosa da ridire e il progetto è in regola sotto ogni suo aspetto, chiaro e trasparente. Proprio come ci ha suggerito la Regione, abbiamo anche realizzato a monte validi sistemi di laminazione e drenaggio dell’acqua prima del suo scarico in laguna in maniera tale da favorire la fitodepurazione».
Non la penserebbe così la Commissione di Salvaguardia, secondo la quale al progetto mancherebbe una piccola parte della documentazione, quella che riguarda proprio lo scarico in laguna.
Il problema è tutto qui. Uno scarico di acque dolci in laguna, in quantità tale da mettere a repentaglio il sistema ambientale lagunare della zona, dove sussistono attività di pesca e di drenaggio barche in mano a privati.