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LE OSSERVAZIONI – Saranno trasmesse al Ministero dell’Ambiente

IL TIMORE «Da 40 anni cerchiamo di mitigare gli effetti del Canale dei Petroli»

L’OPINIONE DELLO STUDIOSO «La laguna non può subire qualsiasi cosa e pensare che tutto faccia bene»

PIANO MORFOLOGICO DELLA LAGUNA – Le perplessità degli ingegneri: «Non si tiene conto dell’impatto del canale»

C’è un altro progetto che deve ottenere la valutazione di impatto ambientale dalla commissione di Roma. È il piano morfologico della laguna, che attende risposta dal 2011: quello che manca è… il piano stesso, ormai in dirittura d’arrivo, commissionato a un comitato scientifico di cui fanno parte esperti di vari settori, tra cui il Corila.
Nei mesi scorsi, tra il pool di studiosi, si era però aperto un vivace dibattito. In particolare i docenti dell’Università di Padova Marco Marani, Stefano Lanzoni e Andrea Defina si erano dissociati da alcune modifiche del documento che sarebbero state apportate dal Corila non concordate, arrivando a minacciare di non sottoscrivere il piano.
Gli ingegneri idraulici precisano che la formulazione degli scenari del Piano, come pure il completamento delle analisi modellistiche, sono avvenuti in tempi anteriori al momento in cui il “Progetto Contorta” è stato avanzato. Pertanto diversamente da quanto sostenuto da Autorità portuale, “il Piano Morfologico non contiene valutazioni degli impatti idraulici e morfologici del proposto Progetto Contorta”.
«Troviamo sorprendente che le sommarie indagini idrodinamiche e morfodinamiche svolte a suo supporto non tengano conto del mutato assetto lagunare previsto nel Piano Morfologico ormai delineato – sostengono gli studiosi – Stupisce che non siano da tempo state promosse indagini per quantificare, dettagliatamente e nel contesto dell’aggiornato Piano Morfologico, i cambiamenti che la realizzazione del Progetto Contorta inevitabilmente porterebbe nel delicato assetto della zona centrale della laguna. Si minimizzano invece tali conseguenze e le si liquidano come di banale quantificazione, preferendo sottacere quel che passate esperienze dovrebbero aver insegnato, come l’erosione prodotta dallo scavo del canale dei Petroli».

(r. v.)

 

Ricorso al Tar: «Fermare lo scavo»

L’associazione Ambiente Venezia: «Puntiamo a sospendere il decreto presentato dall’Autorità portuale»

Il canale Contorta S. Angelo finisce al Tar, con i buoni auspici di chi ha depositato ieri il ricorso: l’associazione Ambiente Venezia. «Paolo Costa aveva detto che chi non era d’accordo poteva pure presentare ricorso – hanno commentato i componenti del gruppo – eccolo accontentato».
«Crediamo di avere ottime possibilità di sospensiva da parte del Tar del decreto licenziato dall’Autorità portuale in favore del progetto relativo al canale Contorta, dove far passare le grandi navi – hanno continuato Armando Danella, Luciano Mazzolin e Paolo Seno, di Ambiente Venezia – perché l’Autorità portuale ha applicato interpretazioni discrezionali contro precise norme urbanistiche, violando il piano portuale, quello della laguna (Palav), il piano di assetto territoriale (Pat). Per non parlare del fatto che quanto scritto presenta anche aspetti contrari a norme costituzionali relative alla tutela del paesaggio e ai poteri del Comune».
«Il decreto omette che la prima stesura del progetto Contorta S. Angelo ha ricevuto parere negativo da parte della commissione nazionale sull’impatto ambientale (Via) e cita strumentalmente il termine «riqualificazione ambientale» senza dimostrare con argomentazioni scientifiche l’efficacia dell‘intera operazione, peraltro usando parole come «equilibramento» ed «adattamento», quando la stessa commissione Via ha indicato lo scavo del Contorta come opera nuova».
«Infine siamo innanzi ad un eccesso di potere da parte dell’Autorità portuale: travisa opportunamente le prescrizioni analitiche contenute nell’ordine del giorno del Senato il 6 febbraio, che imponeva trasparenza, pubblicità e ed adeguato confronto fra le varie soluzioni prospettate. Si è avvalsa di un’anomala e connivente procedura da parte della Capitaneria di porto, che praticamente in un sol giorno si è prestata a selezionare, senza alcuna competenza tecnico-scientifica, tutti i 7 progetti presentati, per ammettere soltanto il canale Contorta e quello dietro la Giudecca. Tutti gli altri sono stati velocemente depennati, cassando soprattutto le localizzazioni nei pressi del Lido. Tuttora siamo in assenza delle relazioni sull’istruttoria: non sono note. Verbali che ci potrebbero spiegare i come e perché delle scelte».

Roberta Brunetti

 

Contorta, le critiche del Comune

Un parere commissionato all’ufficio Ambiente, al Corila e al prof. D’Alpaos

Il Comune fa le pulci al progetto del canale Contorta-Sant’Angelo. E per questo ha fatto proprie anche le osservazioni del professor Luigi D’Alpaos, grande esperto di idraulica lagunare, e di due suoi colleghi di Padova. Ieri la Giunta ha adottato le osservazioni da inviare alla commissione ministeriale per la Valutazione di impatto ambientale. Un malloppo di quasi 150 pagine che diventerà pubblico domani, dopo il passaggio in Consiglio comunale e l’invio a Roma. Fino ad allora, a Ca’ Farsetti, c’è la consegna del silenzio, ma la sola scelta di inserire anche le osservazioni del professor D’Alpaos, da sempre molto critico sugli effetti dello scavo del nuovo canale, la dice lunga. In pratica il contributo comunale risulterà composto di tre lavori: un centinaio di pagine a cura del settore ambiente del Comune, che si soffermano appunto sugli aspetti ambientali del progetto, integrate da due approfondimenti sugli effetti idraulici dell’opera – settore per cui Ca’ Farsetti non aveva competenze interne – uno a cura del Corila, l’altro di D’Alpaos e dei colleghi Stefano Lanzoni e Andrea De Fina. Osservazioni, quest’ultime, che i tre professori esperti di idraulica avevano già predisposto e inviato a Roma e in Regione, ma che il Comune ha voluto acquisire per integrare le proprie. Pare che lo stesso Corila, accusato da alcuni di essere troppo “morbido” con il progetto del Porto e duramente criticato dagli stessi Lanzoni e De Fina per alcuni suoi interventi in materia (ne scriviamo nell’articolo a fianco), abbia rivisto certe posizioni. Tanto che alla fine i due pareri idraulici non sarebbero troppo distanti, anzi si integrerebbero. Insomma, le osservazioni del Comune sul Contorta si annunciano come cariche di contenuti e pure di critiche.
All’uscita dalla giunta di ieri, il commissario Vittorio Zappalorto non è entrato nei dettagli. «Per le osservazioni idrauliche ci siamo rivolti al Corila e ad altri tre professori dell’università di Padova». Quanto alle polemiche sul Corila, il commissario ha tagliato corto: «Non ci sono tecnici al 100%. Tutti sono strumentalizzabili. D’Alpaos è un tecnico molto accreditato, ecco perché ci siamo rivolti a lui». L’interessato, da parte sua, ha precisato di aver fatto quelle osservazioni insieme ai due colleghi da «liberi cittadini. Poi il Comune ce ne ha chiesto copia. La mia posizione è nota e stranota – ha ribadito -. C’è anche una questione di metodo: non si può operare come se la laguna potesse subire qualsiasi cosa e tutto fa bene. Ci dovrebbe essere più attenzione e le cose non chiare andrebbero approfondite. E poi abbiamo un dato di realtà, come il Canale dei Petroli, che ci dimostra cosa può succedere. É da quarant’anni che cerchiamo di neutralizzarlo».

 

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