Nuova Venezia – Ospedale di Mirano ristabilire la verita’
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 1 Comment
29
ott
2014
L’INTERVENTO
I recenti dati Agenas dicono che la mortalità a 30 giorni dell’infarto miocardico acuto è alta all’ospedale di Mirano, indicando il valore di 14,94% su 179 casi trattati, ma evidentemente non c’è limite al peggio dato che all’Ospedale dell’Angelo di Mestre il dato per lo stesso indicatore è del 16,11% su 319 casi, quindi ancora più alto (ma che inspiegabilmente non è entrato in classifica) e avendo noi scorso i dati di tante altre strutture ospedaliere, assicuriamo che di dati ancora peggiori ce ne sono molti altri.
Il direttore generale della Ulss 13 continua invece a parlare a sproposito di Cardiochirurgia che ha dati Agenas formidabili, ad esempio: sull’indicatore bypass aorto-coronarico mortalità a 30 giorni uguale a 0 (zero) con 157 casi, mentee all’ospedale dell’Angelo di Mestre mortalità di 2,91% con 309 casi. Non è vero che dove si opera meno si rischia di più. A un anno dall’infarto, la mortalità a Mirano è del 10,7% mentre a Mestre del 19,1%. Importante sopravvivere dopo la fase acuta, ma anche vivere gli anni a venire.
Senza dilungarci sui dati per brevità e senza entrare qui nel merito dell’affidabilità dei dati Agenas (sono ben 50 indicatori per tutte le strutture italiane, una mole immensa di dati con inevitabili errori) che meritano in ogni caso una seria verifica e riflessione da parte degli operatori, mi limito a evidenziare che l’indicatore mortalità per infarto riguarda la Cardiologia interventistica della Ulss 13 che nel 2012 aveva invece dati lusinghieri: se è peggiorata nel 2013, è dovuto soprattutto alle “cure” dell’attuale Direzione dell’Ulss, mentre la mortalità dei by-pass aorto-coronarici sono di competenza della Cardiochirurgia che, malgrado le “cure” dell’attuale Direzione, mostra risultati eccezionali: (zero) mortalità.
Ciononostante il direttore generale della Ulss 13, per partito preso, continua a parlare a sproposito di Cardiochirurgia che da questa indagine viene fuori più che bene. Ma per noi non è una novità. La quadratura del cerchio, ovvero la Cardiochirurgia su due sedi (Mestre più Mirano) che garantisce lo stand-by di Cardiologia Interventistica di Mirano è stata pensata ancora ai tempi dei direttori generali Orsini e Padoan ed è sempre stata sostenuta dal nostro comitato: così Mestre diventa la prima Cardiochirurgia del Veneto, assieme a quella di Verona, ed è quello che fra mille difficoltà si sta affermando sotto la direzione del primario Domenico Mangino di Mestre che opererà anche a Mirano. L’organico è unico per le due sedi.
È bene che si sappia, invece, che la attuale direzione della Ulss 13 ha fatto di tutto per chiudere Cardiochirurgia a Mirano frapponendo solo ostacoli alla sua operatività: sanno bene gli operatori, e tutti coloro che hanno a che fare con l’Ospedale di Mirano, come è stata ostacolata Cardiologia interventistica. L’arroganza del direttore generale della Ulss 13 non ha limiti quando afferma che i consiglieri regionali di tutti i partiti, anche quelli facenti parte della V Commissione Sanità, che hanno fatto le schede di dotazione ospedaliera e che hanno chiesto all’unanimità la sospensione della azione del DG della 13 su Cardiochirurgia, non sanno o non capiscono; l’arroganza non ha limiti anche quando parla spregiativamente di alcuni piccoli pezzi di partiti in odore di elezioni, per non parlare della sua non considerazione per il parere dei sindaci o dei comitati e dei residenti. Siamo ormai al delirio di onnipotenza: “Ego sum persona prima”.
La Ulss 13 è cresciuta negli anni per l’abnegazione dei suoi medici e paramedici, tanto da diventare la Ulss più efficiente del Veneto malgrado la più bassa quota capitaria in Italia (con dati di attrazione eccezionali), tanto da meritare i complimenti del padre della cardiologia veneta, professor Eligio Piccolo: tutto questo, sia chiaro, prima dell’arrivo del dottor Gumirato.
Speriamo solo che la Ulss 13 non debba pagare uno scotto troppo pesante per gli effetti della sua direzione: intanto 25 milioni in cassa che sono servizi non resi ai residenti della “13” sono stati girati “in prestito”, si fa per dire, a Mestre. Fra pochi mesi si voterà per la Regione e siamo sicuri che le cose cambieranno.
Aldo Tonolo – Coordinatore comitato Salvioli, Mirano
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Oggi ho preso atto che malgrado le premesse citate nell’articolo le cose all’ospedale di Mirano non funzionano forse a casa della incapacità dei dirigenti o direttori oppure per il mancato senso di disciplina e moralità professionale di certi dipendenti. Oggi allee ore 18,40 dovevo fare una RMN al rachide cervicale per essere a breve tempo sottoposto a intervento chirurgico alla colonna vertebrale, vi racconto la mia incredibile odissea.Dopo avere aspettato una una in più prevista dall’appuntamento finalmente sono stato introdotto nella stanza RMN peccato che dopo 40 minuti chiuso dentro al tunnel una volta finito l’esame il tecnico di turno mi informa che l’esame non è riuscito bene e può considerarsi NULLO, a questo punto informo il tec. il giorno 2/02 ho un appuntamento fissato con il neurochirurgo e è determinante l’esito della RMN come risposta mi viene detto che non sa quando potrà essere rifatto l’esame e che di ciò dovà incaricarsi la segreteria di radiologia. Preciso che sono affetto da mielopatia e che devo essere operato al più presto possibile: E’ QUESTA LA FUNZIONALITA’ DI QUESTO OSPEDALE? è proprio vero che la Sanità italiana fa schifo è una vera vergogna!!!!