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Gazzettino – Riviera “Mai piu’ sotto acqua”

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

9

nov

2014

Sindaci e associazioni hanno manifestato ieri mattina sull’argine del Piovego

La protesta al confine tra Venezia e Padova: nessun rappresentante della Regione

Cielo plumbeo e pioggia battente, esattamente come 48 anni fa, hanno fatto da palcoscenico ieri mattina alla manifestazione organizzata dal Comitato Intercomunale Brenta Sicuro sul punto esatto dove il 5 novembre del 1966 l’acqua in piena del Piovego prima esondò e successivamente ruppe l’argine destro del fiume, allagando per intere settimane tutto il territorio posto a sud del corso del Brenta, dalla provincia di Padova alla laguna di Brondolo di Chioggia.

Il fiume ruppe in territorio di Noventa Padovana, davanti all’antica villa veneta «Gemma», a poche centinaia di metri dal territorio comunale di Vigonovo, il paese che in seguito all’inondazione (in certi punti anche due metri d’acqua) subì i danni più gravi.

Alla manifestazione erano presenti le amministrazioni comunali veneziane di Fossò e Campagna Lupia, i sindaci padovani di Noventa, Ponte San Nicolò e Polverara, il docente universitario padovano di idraulica Luigi D’Alpaos, vari comitati locali di salvaguardia idraulica, le associazioni «Amissi del Piovego» e «Salvaguardia Padova e Venezia», Legambiente, il senatore del M5S Giovanni Endrizzi, l’onorevole del Pd Simonetta Rubinato, il presidente del Consorzio di bonifica «Acque Risorgive», Ernestino Prevedello, don Albino Bizzotto di «Beati i Costruttori di Pace» e altri gruppi. Il presidente della Regione, Luca Zaia e l’assessore all’Ambiente, Maurizio Conte non hanno potuto essere presenti all’incontro ma hanno inviato ciascuno una missiva scritta.

Come già avvenuto in altre manifestazioni del genere organizzate per una presa di coscienza dei rischi di inondazione, l’argomento più dibattuto è stato il progetto dell’idrovia Padova-mare quale canale scolmatore per lo snodo idraulico dei fiumi Brenta e Bacchiglione.

E ancora una volta è emersa la pericolosità rappresentata dal Brenta, che a nord di Padova ha una portata d’acqua di 2.200 metri cubi al secondo, mentre più a valle, in provincia di Venezia, la portata si riduce a soli 1.400 metri cubi. Un vero imbuto in caso di violente piene del fiume, che solo il corso dell’idrovia Padova-mare sarebbe in grado, almeno in parte, di smaltire.

Vittorino Compagno

 

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